Prologue: "Queen of flames"

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Say, say my play mate
Won't you lay hands on me
Mirror my malady
Transfer my tragedy

Got a curse I cannot lift
Shines when the sunset shifts
When the moon is round and full
Gotta bust that box gotta gut that fish

We could jet in a stolen car
But I bet we wouldn't get too far
Before the transformation takes
And blood lust tanks and
Crave gets slaked

My mind has changed
My body's frame but God I like it
My hearts aflame
My body's strained but God I like it

Wolf like me, Anna Calvi

•Ψ•

Gotham sta bruciando.

Fiamme tossiche e bluastre divorano i cumuli di immondizia, le auto, l'erba che cresce nelle fenditure del terreno, le cabine telefoniche, i cartelli, i cervelli, qualunque cosa.

La città sembra un dipinto, una foto, un film, qualunque opera uscita fuori dalla mente dell'artista più pazzo e visionario del mondo.

Ed è bellissimo.

Una vetrina esplode, e con i tacchi a spillo, Harleen calpesta vetri che un attimo prima non erano lì, riducendoli in polvere.
Ecco in quanto tempo si sbriciola una vita.

Guarda gli altri manifestanti, così dannatamente felici per la meravigliosa opportunità che gli è stata data: quella di uscire da sé stessi, lasciarsi cadere nel vuoto, mostrare al mondo come sono veramente.
Lei solo sa che non c'è sensazione migliore.
"Distruggi il sistema!" gridano, saltellando come scimmie ubriache che stringono una mazza da baseball.

Lei impugna la sua, e pensa "distruggi e basta".

C'è un guastafeste, in mezzo a loro.
Eccolo, appollaiato sul cornicione, la caricatura di un pipistrello, con gli occhi che brillano al fuoco come onice, mentre osservano la gloriosa caduta della città di Gotham.
Il figlio di Thomas Wayne sembra un bambino spaventato, così infagottato in quel costume di Halloween, nella patetica parodia del supereroe di sé stesso.

Il nemico più odiato.
Sul suo quaderno da psichiatra, Harleen ha annotato una frase: "io e lui siamo come il giorno e la notte."
"E tu cosa sei, Arthur? Il giorno, o la notte?"
In risposta, lui ride.
Ride sempre.
Ora il quaderno è bruciato, come tutto il resto.

Anche il piccolo Bruce, però, sa essere divertente.
"Harleen" le dice "posso farti avere uno sconto di pena, se collabori. Dimostreremo che sei stata plagiata..."
Un fumogeno vola a pochi centimetri dalle loro teste.
Lei aspira, riempiendosi i polmoni, e scoppia a ridere, e scoppia a piangere, e non ha mai provato così tanta gioia come questo momento, mentre soffia il fumo verso quella stupida faccia da adolescente, sopra la sua stupida maschera, contro tutto ciò che rappresenta.

Avvicina il volto al suo, tanto che le loro labbra quasi si toccano. I contorni diventano sempre meno nitidi, il mondo appare sfocato, il trucco nero intorno ai suoi occhi si scioglie, portato via dalle lacrime che cancellano ogni travestimento.
"Sei solo un bambino" sussurra, "un bambino in cerca di una figura paterna.
Non sei un supereroe. Non lo sarai mai".

Qualcuno grida di stupore in lontananza.
Un gruppo di persone si sta radunando attorno a un camion dei pompieri rovesciato, sulla cima del quale è appolaiata una minuscola figura.
Inizia la festa.
E lui è lì, che mette in piedi il suo show.
Ha una mano sotto il mento, il gomito poggiato sul ginocchio, e un taglio sulla guancia che stilla sangue rosso come il suo vestito.
Aggancia la pistola al dito e la fa roteare, ancora, e ancora, e ancora, mentre ride così forte da sovrastare qualsiasi altro rumore.
O forse sono le orecchie di Harleen a percepire la sua risata come un canto delle sirene, l'unico suono al mondo ad avere importanza.

Canticchiando, volta le spalle a Bruce, abbandonandolo con mille domande a sfrigolargli sulla lingua, e cammina in direzione opposta su quella passerella piena di vetri, fumogeni e immondizia, sempre più veloce, come se un filo la stesse attirando.

Come una marionetta in cerca del burattinaio.

E alle marionette non importa niente di tutta questa gente, e della rivolta, e di un ragazzo che dice di essere un pipistrello.

Una marionetta vuole solo avere una mano dentro la schiena, dentro la mente, avvolta stretta intorno al cuore.

E nient'altro conta, agli occhi ciechi di una marionetta.

Tutto quello che conta, è che Gotham sta bruciando.

E non solo Gotham.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 24, 2020 ⏰

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