Matrimonio

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L'agente Leland alzò gli occhi al cielo e maledì il suo lavoro, come tante volte era già capitato, prima di recarsi al caveau dell'agenzia per prendere un manufatto proveniente dalla Dimensione X. Prese il suo ascensore personale e scese al piano sotterraneo: uscì dall'abitacolo, allungò la mano verso sinistra e un'intensa luce al neon rischiarò l'ambiente.

Il caveau consisteva in un enorme magazzino, dotato di scaffali in ferro battuto, contenenti reperti da tutto l'universo conosciuto. L'uomo sospirò, forse ricordando i casi che aveva contribuito a risolvere grazie a quei manufatti, e s'incamminò verso il terzo corridoio alla sua destra: avanzò fino a raggiungere il reparto dedicato alla Dimensione X dopodichè si fermò.

La scatola che stava cercando si trovava sullo scaffale più basso, proprio accanto alla pistola laser che aveva preso a un cacciatore di taglie proveniente da Frayt4. Leland si inginocchiò, prese la scatoletta per cui era sceso e l'aprì: al suo interno vi era conservato un quarzo azzurro, incastonato in una collana di pirite nera.

L'agente lo prese e se lo mise in tasca per poi tonare all'ascensore e risalire. Le porte si aprirono sul suo ufficio, proprio di fronte a Wayne, per fortuna vestito, che stava parlando al telefono con la sua ex fidanzata.

Leland attese che finì la chiamata prima di illustrargli il piano per liberarsi dell'alieno della Dimensione X.

《Partendo dal fatto che non possono essere uccisi, dobbiamo rispedirlo sul suo pianeta》esordì l'uomo, traendo dalla tasca il manufatto e mostrandolo al collega《Questo neutralizza i suoi poteri, convogliandoli in una breccia spaziale che lo riporterebbe nella Dimensione X. Il punto debole di questo piano è che bisogna avvicinarsi così tanto da sfiorare la sua pelle con il quarzo.》

Wayne si rigirò la bizzarra collana fra le dita mentre una folle idea stava prendendo forma nella sua testa. Senza alcuna obiezione da parte del suo capo, si mise il manufatto alieno nella tasca interna della giacca e poi aggiornò Leland sulla conversazione avuta con Amy.

《Lei dice che Izzy deve sottostare ad alcune regole, pertanto non può uccidere nessuno, il che è davvero un bene visto che i suoi poteri sono pressochè illimitati. Ha anche aggiunto che il caos in centro è opera sua: si tratta della sua versione di corteggiamento.》

L'agente Leland si passò una mano fra i corti capelli brizzolati e scosse la testa sconsolato, sperando che la pensione arrivasse presto.

《La tua fidanzata sta creando più problemi di un'armata sandoviana》commentò l'uomo, sbuffando《Quasi quasi le chiedo se vuole entrare nell'agenzia.》

《Te lo proibisco. Amy non può fare questa vita》sentenziò Wayne, gesticolando, totalmente in disaccordo col suo capo.

《Va bene. Ne riparleremo》acconsentì l'agente Leland, con sguardo calcolatore per poi tornare al problema più pressante《Comunque sia, ora andiamo in centro e fermiamo Izzy.》

Fortunatamente, a quell'ora del mattino vi era poca gente in giro, dato che bar e negozi dovevano ancora aprire i battenti, così Amy riuscì a raggiungere il centro città con rapidità, nonostante avesse utilizzato la bicicletta. Quando giunse al luogo dell'esplosione che aveva udito dal suo appartamento, la ragazza rimase letteralmente senza parole: un mostro bluastro, totalmente composto da elettricità si ergeva fra gli edifici, ruggendo fulmini in direzione del cielo.

《Oh, mio Dio》mormorò la giovane, abbandonando la bici accanto a un lampione quasi bruciato del tutto.

《Eccomi. Al tuo servizio》commentò una voce a lei familiare.

《Izzy.》Amy si voltò e trovò il bizzarro alieno, con addosso ancora lo smoking, che fissava compiaciuto il mostro di elettricità《E' opera tua, vero?》

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