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Nel silenzio più totale irrompe, ormai come tutti i giorni, il suono metallico della mia stupida sveglia.
Che giornata orrenda.
Un altro noiosissimo giorno di scuola mi aspetta; dopo qualche secondo sotto il mio caldo piumone decido di alzarmi e mi dirigo a passo molto lento in cucina, apro il frigo per poi scoprire che non c'era niente da mangiare nonostante fosse pieno, e quindi, come sempre mi ritrovo a non fare colazione.
Mi vesto, mi sistemo i capelli, mi trucco leggermente e sono pronta per andare alla fermata per prendere la corriera. Arrivo alla fermata e dopo pochi minuti arriva quella scatola infernale che comunemente viene chiamata corriera, e lentamente, per respirare ancora un po' di aria frasca, ci salgo, e velocemente occupo i primi due posti liberi che vedo, mi sistemo e metto gli auricolari per rilassarmi un po' prima di dover affrontare il vero inferno.
Mi incanto a guardare fuori il bellissimo paesaggio illuminato dai timidi raggi del sole e da una sottile nebbiolina. Mentre continuo ad ammirare il paesaggio qualcuno picchietta un dito sulla mia spalla, mi voltò in fretta per lo spavento e noto che era solo il mio migliore amico, Hobi.
"Ehy perché quella faccia?"mi dice ridendo per la mia espressione spaventata mista scocciata. "Si molto divertente" dico finta imbronciata. "Scusami stavo scherzando" dice ancora sorridendo. "Lo so Hobi"
Poi scoppiamo a ridere per non si sa quale motivo attirando l'attenzione di tutti.
Finalmente il viaggio è giunto a termine, io e Hobi scendiamo dalla corriera accompagnati dagli sguardi assassini degli altri studenti.
Arriviamo al cancello della scuola e li ci aspetta Raehee, la ragazza con cui ho legato di più in questi primi anni di liceo.
"Ciao Y/n e ciao Hobi" ci saluta allegramente. "Ciao" la salutiamo in coro, subito dopo ci giriamo e ci tocchiamo il naso ridendo. "Sempre i soliti telepatici eh"
Ad un certo punto Raehee sta per aggiungere qualcosa ma si incanta a guardare qualcosa o meglio qualcuno alle mie spalle.
"È chi penso che sia?" Dico seccata sapendo già di chi si tratta. Jeon Jungkook.
Il solito ragazzo popolare che è capace di rimorchiare e portare a letto pure la bidella. Io che vivo nei libri e nelle serie tv ho sempre creduto che questi individui non esistessero, e invece lui è la prova del contrario. Credo di essere l'unica che non è ancora caduta ai suoi piedi, non riesco a ricordare il numero di volte che ci ha provato con me, scommesse o altro non lo so, ma fatto sta che voglio dimostrargli che non può ottenere tutto ciò che vuole e che una sua conquista non è un trofeo da esporre in una limpida vetrina.
Sventolo una mano davanti al viso di Raehee e le chiudo la bocca che era ancora spalancata da quando aveva visto quel tizio uscito da una serie tv per bambine in calore.
