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"Hyejin,muoviti." urlò Wendy in preda al panico non trovando il telecomando della televisione.
"Arrivo,arrivo."
Hyejin si recò come un razzo nella camera da letto della sua amica.
Wendy prese il telecomando e digitò il numero del canale con le mani tremanti.
Hyejin era ansiosa e questo aveva fatto impanicare Wendy.
"Giusto in tempo per il suo turno." disse sussurrando la ragazza ansiosa.

"Dai,dai forza ce la puoi fare." urlò Hyejin strattonando l'amica.
Hyejin era sempre stata una ragazza molto euforica.
L'amica,nonostante il comportamento troppo bambinesco ed eccessivo, le era sempre stata affianco.
Era sua amica da quattro anni,da quando Hyejin si trasferì in America a causa del lavoro dei suoi genitori.

Un urlo di tristezza uscì fuori dalla bocca di Hyejin.
"Fanculo. Non ce la fatta." sospirò Hyejin che fino ad un attimo fa era presa dall'euforia.
"Il giovane studente Jeon Jungkook non ha superato il round." si sentì per la seconda volta dalla televisione facendo rattristire ancora di più la ragazza coreana.
Hyejin si era innamorata di una giovane star dello sport: Jeon Jungkook.

Jungkook praticava il salto con l'asta ed era uno dei più promettenti sportivi del momento.
Era giovane ma aveva passione in quello che faceva.
Dalle ultime gare Hyejin poteva vedere che Jungkook non era più quello di prima e che,se prima vinceva ogni gara nazionale,ora non arrivava neanche alla medaglia di bronzo.

Hyejin,ancora delusa da quello che aveva visto pochi minuti fa nello schermo,si stese nel letto dell'amica.
"Devo fare qualcosa,quel ragazzo non può continuare a perdere."
"Vuoi andare in Corea e allenarlo?" chiese ironicamente Wendy, non sapendo che la ragazza stava prendendo sul serio quelle parole.
"Illusa. Ti ricordo che va in una scuola maschile e in più non credo che i tuoi genitori ti lascino andare in Corea a sedici anni."
Un sorrisino malizioso uscì dalle labbra di Hyejin.

"Dammi le forbici."
Wendy gliele pose inconsapevole di quello che la sua amica sarebbe andata a fare.
L'amica andò un attimo a prendere un succo per loro due e quando torno si ritrovò una Hyejin con i capelli corti.
"Ma sei pazza."
"Pazza d'amore,lo so." controbattè Hyejin.
Hyejin continuò a guardarsi e a osservare i capelli caduti sul pavimento in legno della camera di Wendy.

"Hyejin,cosa dirai ai tuoi genitori?" chiese preoccupata Wendy.
Hyejin non aveva pensato a che scusa inventare.
Era molto brava a mentire soprattutto dopo molti anni di recitazione.
"Dirò ai miei genitori che andrò in una scuola femminile ma in realtà creerò dei documenti falsi e mi introfulerò in quella scuola maschile. I miei genitori hanno sempre voluto mandarmi in Corea,dicono che li gli studi sono più approfonditi."
Wendy le lanciò uno sguardo ancora più preoccupato e confuso,aveva paura che si mettesse nei guai per aver falsificato dei documenti e per essersi finta un maschio.

Dopo un mese, Hyejin riuscì a convincere i suoi genitori a mandarli alla Sogang school che era divisa in due dipartimenti: maschile e femminile.
Ovviamente lei si era iscrisse a quello maschile a insaputa dei genitori e del fratello maggiore,Lucas.

Dopo circa dieci ore di viaggio in solitudine,Hyejin arrivò in Corea.
Lei era stata cresciuta a Seoul ma si dovette traferire a causa del lavoro dei genitori.
Le era mancata l'atmosfera Coreana.
Per arrivare a Baekbeom-ro,il luogo in cui si trovava la scuola,prese un taxi.
Durante il tragitto era pervasa dai suoi pensieri.
Se avessero scoperto della sua identità?
Dopo tutto era una donna e,in mezzo a tanti uomini, doveva nascondere tutti i suoi oggetti femminili necessari come gli assorbenti.
In Corea,molti ragazzi hanno tratti femminili e delicati quindi il problema non era se assomigliasse ad un ragazzo.

Appena arrivò davanti la scuola,notò un ammasso di ragazze urlanti davanti al cancello del dipartimento maschile.
Mentre cercò di oltrepassare tutte quelle che lei definiva "galline", riuscì a sentire il motivo per cui urlavano.

"Jungkook!" urlavano tutte quelle ragazze.
Jungkook era appena tornato dalla gara.
"Galline,cosa volete dal mio futuro marito?"
Riuscì a oltrepassare tutte quelle ragazze grazie ad uomo che l'avrebbe accompagnata nell'ufficio del preside.
"Come ti chiami?" chiese l'uomo curioso.
Il campus era gigantesco però in quel momento non c'era anima viva.
"Hoseok." affermò tremolante la ragazza.
"Ti hanno mai detto che assomigli ad una ragazza?"
Hyejin vide l'uomo,che pareva essere un insegnante,ridere e lei cominciò a guardare il pavimento con il cuore che le batteva a mille.
"Devo andare un attimo da quel ragazzo. Aspetta qua." disse l'insegnante,indicando un ragazzo.

La ragazza,sbadata com'era,continuò a camminare immersa nei suoi pensieri quando non si accorse della rampa di scale.
Hyejin cominciò a rotolare e la valigia,che aveva in mano,cadde fino alla fine delle scale.
Per fortuna non si era fatta niente e,dopo essersi sistemata i suoi pantaloni da uomo scomodi, si lanciò verso la valigia.
"Ti aiuto."
La ragazza alzò lo sguardo: era Jungkook.
Il cuore cominciò a battere più velocemente.
Sussurrò un "grazie" timidamente ma poi si ricordò delle sue mutandine rosa con i maialini nella valigia.
Cercò di spingerlo via ma ormai era troppo tardi.

Se avesse messo anche gli assorbenti o la fascia per il seno nella valigia e non nel suo zaino sarebbe stata la fine per lei.
"Non pensavo che i maschi potessero indossiate queste tipo di cose." disse ridendo il ragazzo mostrando il suo sorriso da coniglietto.

𝒍𝒊𝒂𝒓 ;; 𝗃𝖾𝗈𝗇 𝗃𝗎𝗇𝗀𝗄𝗈𝗈𝗄Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora