Sguardi infiniti

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"Cosa c'è?" - gli chiedo

*Mi guarda con uno sguardo preoccupato*

"Che hai?" - gli domando di nuovo.

*Lui rimane in silenzio.*

Lo guardo  negli occhi e... Il suo viso andava oltre ogni immaginazione, ogni oltre limite di bellezza.

Esprimeva tutta la solarità, la bellezza di quella persona che era.

Ma la cosa che più ti colpiva, che ti bloccava il respiro, che ti faceva svenire erano i suoi occhi.

I suoi fantastici occhi.

Azzurri, azzurri come il mare più puro, azzurri come il cristallo più lucido, azzurri come il cielo infinito in un pomeriggio d'estate, azzurri come la meraviglia fatta carne.

Due distese attraenti e seducenti di incantesimi complessi, di pianure sterminate e di gioia.

Quelle iridi piene di riflessi solari erano quasi impossibili da guardare, perchè ti sentivi opprimere, affogare dall'oceano limpido che vi traboccava dentro.

E quei piccoli, minuscoli punti neri che erano le pupille si confondevano in tutto quell'azzurro così mistico e fantasioso, che nemmeno la mente del più grande artista avrebbe potuto realizzare lucidamente.

Tutte le volte che gli guardo gli occhi mi viene da tremare violentemente, e vedo impressi nella mia memoria quei due occhi angelici e traboccanti amore, pace e semplice realtà.

"Isa?!" - mi dice

"Isabellaaa?" - urla impazzito

Mi risvegliai dai miei grandi e strani pensieri.

Mi chiesi come avevo potuto pensare questo di Lorenzo.

"Tutto bene?" - mi chiede

"Sembra che tu sia davanti all'altare per aspettare di dire il tanto atteso - "si", ma sei davanti al tabellone delle partenze dei treni" - afferma sorridendo

"Aveva ragione Sabri, sei proprio strana e completamente pazza!" - dice sghignazzando

"Ridi per caso?!" - lo accuso

"Non si può?"

Riguardo i suoi fantastici occhi azzurri e i nostri sguardi si incrociano.

"Ehm Okay, allora il prossimo treno è...".


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