Fᴏʀᴇᴠᴇʀ.

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Richie Tozier era sempre stato un ragazzo loquace, a cui non piace per niente stare zitto, ma ormai i silenzi erano all'ordine del giorno per lui.

Ció derivava dal fatto che le parole non avrebbero potuto colmare l'enorme vuoto con il quale ormai conviveva.

Aveva provato piú volte a ribellarsi a quella straziante situazione, ma le parole sembravano sempre bloccarsi nella sua gola.
Era in bilico fra due lati del suo pensiero: uno di essi desiderava urlare al mondo con tutto il fiato che aveva in corpo tutto il suo dolore, l'altro non ne comprendeva il senso. Perché in fondo gridare a cosa sarebbe servito? Sicuramente non a far rivivere i morti, o meglio, un morto.

Perché era solo uno l'uomo che si era stanziato nella mente di Richie fin da quando erano piccoli, e che non era minimamente intenzionato ad uscirne.

Eddie Kraspbrak, il suo migliore amico, colui di cui si era follemente innamorato... se n'era andato con la stessa velocità con la quale era entrato nella vita e nel cuore di Richie.

Aveva spalancato le porte della sua anima, senza dargli il tempo di riflettere, riuscendo a abbattere ogni muro e ogni singola maschera che il ragazzo si era costruito con il tempo per proteggersi.

Lo aveva reso vulnerabile, era riuscito a fargli provare sensazioni che non aveva mai esplorato prima.
Lo aveva reso felice, completo.
Infine, come tutte le cose belle, era scomparso, lasciando una voragine incolmabile.

E pensare che lui aveva davvero creduto che in quella città maledetta per una volta le cose sarebbero andate per il verso giusto.
Evidentemente era ancora piú ingenuo di quanto pensasse.

Si trovava in quella che per molto tempo era stata la base del club dei perdenti, posizionato sull'amaca a peso morto, con lo sguardo perso nel vuoto e la mente che vagava fra i milioni di ricordi che aveva in quel luogo.
Ricordi, l'unica cosa che gli era rimasta della persona piú importante della sua vita...

~•~

«Togli quel piede da lí Richie, me lo stai mettendo praticamente in faccia!» Eddie si lamentó cercando di spostare il piede dell'amico, che in tutta risposta lo avvicinó ancora di piú al suo viso.

«RICHIE!» urló esasperato, ricevendo un ghigno dal corvino, che finalmente si decise a spostare la gamba.

Ormai condividere i loro dieci minuti sull'amaca era diventata un'abitudine, e a nessuno dei due dispiaceva anche se tentavano di non darlo a vedere.

Richie quel giorno era piú silenzioso del solito. I perdenti non ci fecero caso, ma Eddie sí. Lui conosceva colui che era soprannominato "Boccaccia" meglio di chiunque altro, tanto da sapere che il silenzio era uno dei suoi meccanismi di difesa quando era triste o in ansia, dopo le battute inappropriate ovviamente.

«Hey...» gli disse con voce dolce smuovendosi dalla sua posizione e sedendosi diritto per poterlo guardare negli occhi.

«Che succede?» Richie si mandò a quel paese mentalmente e tentó di sfoggiare uno dei suoi soliti ghigni beffardi.

«Niente Eds, stavo solo pensando a come sarà bello sentire le urla di tua madre stanotte!»

Gli occhi di Eddie si ridussero a una fessura e parlò:
«Primo, sei disgustoso come sempre. Secondo, non chiamarmi Eds. Terzo, non me la bevo. Rich, sai che con me puoi parlare di tutto vero?» Eddie lo guardò con uno sguardo decisamente preoccupato e supplichevole, al che Richie non poté fare altro che arrendersi.

«Okay, okay, hai vinto... ma preferirei parlarne quando gli altri non ci sono, non voglio farli preoccupare.»

«Vuoi restare qui un po' piú tardi?»

Fᴏʀᴇᴠᴇʀ.//a Reddie OneshotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora