natura morta

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Lei era l'oggetto più delicato che io avessi mai preso in mano.
Sì,  perché ogni volta che le parlavi lei si metteva completamente a tua disposizione, era come un piccolo fiore caduto dell'albero, puoi decidere se stritolarlo e buttarlo oppure prendertene cura ecco, lei era così, così fragile.
Dentro aveva un mondo che andava in pezzi ma sorrideva, e aveva un sorriso così luminoso da sembrare finto. Chissà, magari lo era, faceva di tutto per gli altri senza volere niente in cambio le bastava un un abbraccio perché lei conosceva l'importanza dei piccoli gesti.
A lungo andare il suo sorriso diventò sempre meno luminoso, era sempre lei, con la sua gentilezza e il suo rispetto, ma si nascondeva, come se le persone le facessero paura. Restava lì chiusa nel suo guscio, le si leggeva il timore negli occhi, il timore delle persone che l'avrebbero potuta usare e poi buttare, lei non voleva. Aveva paura, cercava disperatamente aiuto, io la vedevo la sua anima che gridava a perdifiato, io sentivo i suoi lamenti, lei era lì, sola, ma la sua mente era in un altro posto, viaggiava in innumerevoli mondi, perché voleva scappare, volare via e dissolversi in un soffio di vento. Voleva correre il più lontano possibile da tutto e da tutti, voleva sentirsi solo libera.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 21, 2020 ⏰

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