ᴋᴜʀᴜᴍᴀ ᴀᴄᴀᴅᴇᴍʏ

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-NomeTsubaki | 椿 |Nome giapponese maschile il cui significato è 'Camelia'

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-Nome
Tsubaki | 椿 |
Nome giapponese maschile il cui significato è 'Camelia'. Era stata la nonna a deciderlo, tenendo in mente la tradizione di famiglia. Tsubaki non ha soprannomi e non è solito darne agli altri.

-Cognome
Hanabatake |花畑|
Letteralmente "Campo fiorito".

-Età
Tsubaki ha compiuto diciassette anni il 21 marzo, ma non ci tiene molto a festeggiare il suo compleanno, pensando che sia solamente un giorno come gli altri. Fa però uno sforzo per celebrare la nascita della gemella.

-Nazionalità
La famiglia di Tsubaki è giapponese ed originaria di Kitakami, nella prefettura di Iwase. Almeno da parte di madre. C'è una remota possibilità che abbia una piccola percentuale di DNA cinese, ma il non sapere molto sulla famiglia del padre non aiuta.

-Aspetto
Tsubaki è sempre stato un ragazzo dallo sviluppo lento, arrivando a diciassette anni con il suo metro e sessantasette, ma non sembra dargli troppo fastidio. Ha sempre preso sul ridere i tipici soprannomi riguardanti la sua statura, perché sinceramente cosa poteva farci? Era basso e sarebbe rimasto basso, quindi tanto valeva farsi scivolare tutto addosso. Possiede inoltre una corporatura piuttosto esile, una massa muscolare quasi inesistente, e per questo ebbe dei problemi nel controllare all'inizio il braccio bionico che si dovette impiantare. Era abituato a usare più forza, quindi spesso gli capitava di rompere qualcosa con la protesi artificiale.
Si domanda spesso se in realtà lui non fosse un cadavere per via della carnagione piuttosto chiara, spenta e dal sottotono freddo. Tende a stare lontano dal sole per troppo tempo, che abbia applicato crema solare o meno, poiché molto predisposto a scottarsi. 
Il viso triangolare mostra tratti piuttosto delicati molto simili a quelli della sorella, più morbidi che decisi, tasto dolente del ragazzo visto che mette su un filo sottile la sua praticamente mancata mascolinità. Ha una pelle liscia, che rende le guance molto piacevoli da carezzare... cosa che il suo gatto sa, lasciandogli una bella cicatrice sullo zigomo destro, vicino all'orecchio. Un vero gesto d'affetto, insomma. Un neo fa la sua comparsa sopra l'estremità del sopracciglio sinistro, coperto dall'ammasso di capelli corvini che non si sforza di pettinare. Qualche passata con la mano ed è apposto per la giornata. Evita di farsi toccare la testa dalle persone.
Queste piume di corvo sono ora alquanto lunghi, ma non abbastanza da coprire gli occhi ambrati e luminosi relativamente grandi, spesso socchiusi e da ciglia lunghe e sottili. Non è insolito vedere leggere occhiaie che aggiungono una nota assonnata e stanca alla sua aria poco attenta.
Tsubaki è uno di quei ragazzi che indossa felpe over-size sempre e comunque, spesso neri, e pantaloni comodi come quelli della tuta da ginnastica. In caso di clima più freddo del solito, aggiungerà una sciarpa arancio-rosa, ma non farà niente per coprire ancora di più il resto del corpo; durante le giornate troppo calde per mettere una felpa nera a maniche corte, opterà per una maglietta larga, grigia e con stampe floreali.
Per le occasioni formali, cercherà di rendersi un minimo presentabile, mettendo una camicia scura e pantaloni eleganti chiari. Lo stretto indispensabile, insomma. 
Per dormire usa una canottiera bianca e pantaloni del pigiama. Le coperte gli fanno abbastanza caldo da non aver bisogno di altro. Controllare cosa sta indossando prima di andare a dormire e dove mette le sue cose fa parte della sua routine possedendo un gatto.

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