Il momento

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Oh Hyuk

Il caffè al mattino.
L'alba dalla finestra.
Le piante in balcone.
La metropolitana di notte.
I gatti sui tetti.

La mia vita si basava sui dettagli.
Quei brevi momenti in cui ti senti parte del mondo, della sua bellezza.

Il mio appartamento.
Piccolo, minimale, sereno.
Vivevo lì da solo.

La libreria.
Le pareti piene di libri vecchi.
La mia gioia più grande era vedere i giovani entrare.
Girare curiosi tra gli scaffali.
E, magari, comprare qualcosa.

Il parco.
I cani che mi correvano intorno.
I bambini stretti tra le braccia delle madri.
E poi le fontane. Alte, silenziose.
Magnifiche da guardare.
In estate, qualche volta, ci camminavo sotto.
Un momento di libertà.

Vedete, questi momenti componevano la mia vita.
Semplici, magici momenti.

Vivendo in città erano poche le persone che notavano le piccole cose.
Il loro sguardi erano rivolti ai grattacieli.
E nelle loro teste pansavano:
"Come vorrei abitare lassù."

Perché così in alto?
Cosa c'era di sbagliato nella città?
Forse il trambusto, il caos.
La realtà è che, se impari ad amarlo, il caos, esso diventa silenzioso.
Impercettibile.

Chi mi conosceva, mi credeva matto.
I miei pensieri non erano mai con me.
Essi viaggiavano.
Io glielo permettevo.
Perché fermarli?

Non ero ambizioso.
In realtà lo ero, ma non come intendete voi.
Lo scalino più alto, il primo posto.
Niente di ciò mi interessava.

Io ambivo alla vita.
Quella piena, emozionante.
Nessun lavoro o amante mi avrebbe portato al mio obbiettivo.
Solo io. E il momento.

Rischiai di perderlo, il momento.
Quando il dottore disse:
"Lei ha solo più due anni."
Provava pena per me.

"Solo"?
Dava per scontato che fossero pochi.
Due anni sono una vita intera.
Certo, se li paragoniamo al "per sempre", sono miseri.
Ma nessuno vive per sempre.

Non c'era nulla da fare.
Qualsiasi cosa fosse nel mio corpo,
mi avrebbe spento due anni dopo.

Decisi di non operarmi.
Le probabilità di riuscita erano basse.
La vita non è un film. È piu vera.
Non sarei stato fortunato.
Non mi avrebbe salvato.

Scelsi la mia vita. Scelsi di vivere.
Con tutti i problemi della malattia.

Avrei imparato ad accettarli.
Come il caos.

Turbolento, implacabile.
Affascinante, misterioso.

...

Diventare mattiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora