-11- IL MEGLIO DEVE ANCORA VENIRE

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"Dimmi un po' bimbo, come ti chiami?" la curiosità lo stava mangiando vivo, i capelli appuntiti e biondi, le iridi scarlatte e il quirk così simile, non potevano essere tutte coincidenze.

"Katsuki Bakugou" rispose fiero il bambino lasciando di stucco il ragazzo di fronte a lui

"ehm ah" fu l'unica cosa che riuscì a mugugnare il verde dopo aver sentito il nome.

Deku decise di comprare un gelato al bambino e parlarci un po', ormai si era convinto che quello era un piccolo Kacchan e che lui, in qualche modo, era finito indietro nel tempo. Era l'unica spiegazione logica per la presenza di sua madre così giovane e di Bakugou così piccolo.

La manina del bambino era esile e ancora priva di calli, le braccia erano sottili e così anche le gambette. Era Katsuki, ma ancora non aveva messo su un filo di muscolo e i palmi erano illesi perché il quirk si era manifestato da poco.

Sulla strada per riportarlo a casa il bambino aveva raccontato con entusiasmo un salvataggio che All Might aveva fatto pochi giorni prima; Izuku lo aveva visto centinaia di volte al pc, rimanendo sempre incantato dalle gesta dell'eroe numero uno, ma sentirlo raccontare da un bambino era qualcosa di meraviglioso, soprattutto se pensava che quel bambino da grande sarebbe diventato un suo rivale.

Izuku riuscì a distrarsi da tutti i pensieri che fino a poco prima lo stavano attanagliando. Si sentiva più leggero e credeva che oltre al fatto che avesse trovato una distrazione, fosse perché si trovava accanto a Kacchan, piccolo o grande che fosse. La presenza di quel suo amico d'infanzia, in qualsiasi anno si trovasse, aveva la capacità di tranquillizzarlo.

Camminando il ragazzo dal ciuffo color del muschio si accorse che il piccolo Kacchan stava rallentando il passo e che, ogni due metri, apriva la bocca in un grande sbadiglio. Si chinò e se lo mise in braccio, era leggero e profumava di arancia, quell'odore lo riportò indietro con la mente, a quando da bambini lui e Kacchan giocavano insieme nel bosco.

 Si chinò e se lo mise in braccio, era leggero e profumava di arancia, quell'odore lo riportò indietro con la mente, a quando da bambini lui e Kacchan giocavano insieme nel bosco

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"Non mi piace il mio quirk" la voce così lieve del bambino raggiunse Deku solo perché la testolina bionda era poggiata sulla sua spalla ed era molto vicina al suo orecchio

"perché dici questo?" chiese con dolcezza lanciandogli un'occhiata

"perché è un quirk che fa del male" rispose tristemente il bambino

"sai piccolo Katsuki, se continuerai ad allenarti diventerai molto forte e con il tuo quirk salverai delle persone e diventerai un eroe" accompagnò quella frase con il movimento della mano sulla piccola schiena

"dici davvero?" la speranza tornò nel tono del bambino che si era distanziato un attimo dalla spalla del ragazzo, per vederlo bene in faccia

"sì, fidati di me, il tuo quirk è speciale e ne sono certo, tu salverai qualcuno che si troverà in difficoltà, diventando il suo eroe" al bambino si illuminarono gli occhi, ma l'entusiasmo non riuscì a far svanire la stanchezza. Pochi minuti dopo si addormentò con il visino poggiato sulla spalla di Midoriya, il quale cercò di imprimersi nella mente quel momento.

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