nota pre-lettura: il punto di vista sarà sempre di Yoongi, nel caso fosse di un altro personaggio lo scrivo, detto questo buona lettura :)

nota pre-lettura: il punto di vista sarà sempre di Yoongi, nel caso fosse di un altro personaggio lo scrivo, detto questo buona lettura :)

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Guardo lo schermo del mio telefono, sono le 20:00, tra poco devo iniziare a lavorare.

«Wheein!!! Dove sono le mie parigine?!» strillo al mio capo che prontamente mi porta delle parigine bianche con dei fiocchi rosa sul cavo popliteo*

«Fai sempre la stessa cosa eppure sono cinque anni che lavori qui, almeno hai portato il babydoll e il perizoma o li hai dimenticati?» mi gratto la nuca in imbarazzo mentre sospira «Li trovi nel cassetto, muoviti a vestirti che gli strippers hanno quasi finito lo spettacolo» dice per poi andare via chiudendosi la porta alle spalle.

Sbuffo sonoramente e metto la mia "divisa" per poi guardarmi allo specchio.

Come ci sono finito qui?
Perché mi sto rovinando la vita in questo modo?

I miei pensieri vengono interrotti bruscamente dal 'toc toc' alla porta. «Avanti» dico con una voce sensuale sedendomi sul letto mentre la porta si apre.

Come ogni altro giorno mi preparo psicologicamente nel fare sesso con uno dei tanti cinquantenni sposati in cerca di notti focose che entrano in questo posto, ma quel che vedo mi lascia stupito.

Un ragazzo, probabilmente più piccolo di qualche anno, fa capolinea nella camera.

È davvero un bel ragazzo, occhi profondi color nocciola, labbra carnose e rosa pesca, pelle abbronzata e dall'apparenza del suo abbigliamento firmato, anche ricco.

Mi avvicino a lui con un passo felino e sensuale e inizio ad accarezzare il suo petto «Da cosa vuoi iniziare?» «Credo che un pompino vada più che bene per ora» annuisco e lo faccio sedere sul letto «Preferisci che ti venga in bocca o che metta il preservativo?»

L'ha seriamente chiesto?
Mi ha seriamente chiesto cosa io preferisco?
Cosa dovrei rispondere?

Evidentemente si accorge del mio imbarazzo e mi sorride mostrando dei denti bianchi e perfetti, fatta eccezione per l'incisivo destro leggermente storto.

«Non te l'hanno mai chiesto eh?» ridacchia mentre io arrossisco «Veramente... No..» dico con un sottile nervosismo, tira fuori un preservativo dal pantalone, infilandoselo dopo aver liberato la sua erezione.

Prendo la sua erezione in mano e inizio a pomparla lentamente per poi stuzzicargli il glande con la lingua.

«M-mhh» la sua voce è stupenda ed eccitato dai suoi gemiti aumento la velocità fino a far riversare il suo seme nel preservativo.

«Sei bravissimo» vorrei vedere se fossi inesperto dopo cinque anni di lavoro, ovviamente non glielo dico, mi limito a sorridergli sfilandogli il preservativo.

Mi prende per i fianchi e fa per baciarmi ma lo fermo subito «Scusa, ma niente baci a lavoro... Sai... Non voglio sprecare il mio primo bacio con uno sconosciuto che probabilmente non vedrò mai più» chiudo gli occhi aspettandomi uno schiaffo, come fanno tutti i clienti quando lo dico, ma con mia grande sorpresa non arriva.

«C-cosa?» chiedo incredulo «Pensavi seriamente che ti avrei fatto del male solo perché tieni al tuo primo bacio?» «Bhe si» ride leggermente «Non parliamo di me, se sei venuto qui è per un motivo» «Hai ragione» mi si avvicina e inizia a spogliarmi per poi poggiarmi delicatamente sul letto.

Dopo essersi spogliato e aver indossato il preservativo si posiziona tra le mie gambe ed entra lentamente in me.

«A-ah» ansimo leggermente e inizia a dare le prime spinte «D-Daddy» butto la testa all'indietro appena la sua lingua inizia a stuzzicare i miei capezzoli «P-piú veloce» muovo il bacino contro il suo provocando il rumore delle nostri pelli che si scontrano ottenendo quel che volevo.

«S-sto per v-ve-A-AH! V-venire daddy»

Sto per venire.
Tre parole.
Dodici lettere.
Cinque sillabe.
E una frase che pensavo di non poter mai dire a lavoro essendo il piacere a senso unico.

«Vieni per me piccolo» la sua voce, il tono con cui lo dice, mi fa perdere letteralmente il controllo facendomi riversare tutto il frutto del mio piacere sul torace sentendo anche una spinta leggermente più forte delle altre, segno che anche lui è venuto, infatti subito dopo esce da me e si riveste lasciandomi ansimante sul letto.

«Ecco quel che ti devo» poggia 406334,24* won sul comodino accanto al letto «Mi hai dato di più del dovuto» «Oh si, sono per questo- prende il microscopico pezzo di pizzo trasparente che indossavo fino ad una mezz'ora fa -Ora è mio, lo indosserai unicamente per me ogni volta che verrò qui» «E tu che ne sai dei miei turni?» chiedo sospettoso, è forse uno stalker? «Verrò ogni giorno qui solo per te» «Tsk, te ne scorderai» rispondo scrollando le spalle «Allora dimmi il tuo nome, quello non lo scorderò» «Yoongi, Min Yoongi» «Bene Min Yoongi a domani» sorride «Aspetta! Come ti chia-» troppo tardi, si è già chiuso la porta alle spalle.

Sbuffo e conto le banconote «Mh? E questo cos'è?» tiro fuori un biglietto dal fascio di banconote.

"Hey piccolo, chiamami quando vuoi, sono stato davvero bene con te stanotte ;)
Il mio numero è +82 *** *** ****
-Jimin"

Sorrido e rimetto il biglietto dove l'ho preso «Quindi ti chiami Jimin eh?» dico sorridendo tra me e me.

Note:
*cavo popliteo: parte retrostante al ginocchio
*406334,24 won: circa 300€

-𝚌𝚑𝚊𝚗𝚐𝚗𝚢𝚎𝚘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora