Non chiusi occhio tutta la notte, continuai a ripensare ai tre anni che erano passati a come lavevo derisa e ignorata, ma soprattutto illusa, che razza di bastardo ero stato con quella ragazzina di poco più ventanni che aveva bisogno di me per poter avere una vita migliore e io invece non le credetti, orgoglio bastardo, vorrei chiederle scusa ma non mi avrebbe dato retta.
-vaffanculo mora.- imprecai nel cuore della notte mentre guardavo il soffitto di camera mia, non riuscivo a passare oltre allincontro di prima, non ci riuscivo per niente, volevo saperne di più, se era ancora la persona marcia che avevo conosciuto o se era cambiata leggermente, non lo sapevo non potevo saperlo Mora non raccontava mai la sua vita, ha sempre una versione ingannevole , solo lei sapeva chi era.
Rimasi lì a rotolarmi nel letto fino alle sei del mattino, alle sei ed un quarto mi alzai e rimasi seduto a bordo letto guardando fuori dalla finestra, non potevo tirare un colpo basso del genere ad un mio collega, quello che mi aveva parato il culo più di una volta in Afghanistan, non riuscivo a fare a meno del mio egoismo, ma in questo caso bisognava vedere Mora comera diventata, non potevo pretendere di risolvere subito ci sarebbe voluto tempo il problema e che se era qualcuno di rancoroso non me lavrebbe fatta passare liscia.
Ora ciò che mi confondeva erano i miei pensieri, non so se cercavo un perdono per calmare il senso di colpa o cercavo un perdono ed un inizio con lei, non lo sapevo mi diedi una rinfrescata al viso e mi sistemai la barba scura che era inguardabile, infilai la camicia bianca e mi allacciai la cravatta lasciando la giacca dei carabinieri come ultimo, bevvi il caffè e mangiai un paio di biscotti e guardai la mia casa, enorme, vuota, priva di sentimento, ci voleva qualcuno che la riempisse che le desse un po' di vita, non pensare a mora, mora ti odia, mora ti disprezza la mia coscienza parlò e non aveva torto.
Tre quarti dora dopo ero in comando e a quanto pare ci sarebbe stato un blitz nel vecchio quartiere della Moschetta, non saremmo stati soli cera polizia che ci avrebbe fatto da supporto, non mi diede fastidio la cosa, non avrei perso loccasione di vedere Mora come lavorava sul terreno, iniziammo a sistemare le armi e giubbotti anti proiettile, Nicolas aveva un sorriso a trentadue denti mentre io sentivo una certa ansia, ci preparammo e salimmo sulle volanti.
-non sorridere come un ebete!- esclamai mentre guidavo la volante, non so se era gelosia la mia, ma mi dava fastidio, le strade della Moschetta erano semideserte e noi avanzammo a velocità fino ad arrivare al condominio che era stato segnalato dalla centrale, le auto della polizia erano parcheggiate davanti a metà strada e i colleghi erano già giù, non riuscivo a vedere Mora, ma rividi la ragazza di ieri sera credo fosse la coinquilina, quindi o non avrebbe partecipato o non ero riuscito a vederla, stavo per voltarmi e chiedere a Nicolas dove fosse la sua fidanzata ma fummo distratti da un ufficiale che iniziò a ripartire gli ordini, non cera bisogno di spiegazioni io e la mia squadra eravamo più che addestrati.
Eravamo divisi in tre gruppi da tre e piano piano salimmo le scale del condominio, non la vidi, peccato, lasciai gli altri ispezionare i pieni ed io salì fino al tetto del condominio, dove non appena aprì la porta iniziarono a piovermi addosso dei proiettili, cazzo, cercai riparo contro la porta e non appena si calmò la situazione uscì allo scoperto cercando di sparare ma finendo solo per aggravare la situazione, ero solo, comandante contro latitante e chi avrebbe vinto, non si sa, riuscì a togliergli la pistola dalla mano ma non riuscì ad evitare lo scontro a mano e mentre era sopra di me , sentì un fischio, una sottospecie di sibilo..
Chiusi gli occhi, non potevo essere morto, li riaprì e quella sottospecie di scimmia era al mio fianco, con la tempia grondante di sangue, mi rialzai asciugandomi con il palmo della mano il rivolo di sangue che era colato dallarcata inferiore, mi voltai alla ricerca del mio salvatore e rimasi di merda vedendo Mora, in piedi mentre ritirava il fucile da sicario, Mora non mi aveva lasciato.
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LEI E LUI
RomanceMolti sottovalutano il destino e il caso pensando che siano solo delle leggende, anche i due protagonisti di questa storia lo hanno fatto si sono persi e per puro caso si sono ritrovati e con il fuoco hanno giocato. Lui e lei, Loris e Mora.