21: La coppia perfetta.

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Sento qualcosa di appuntito penetrarmi nella pelle del braccio.

Sento una pressione, come se quella cosa appuntita mi stesse prelevando il sangue.

Provo ad aprire gli occhi, ma non ci riesco.

Sento dei rumori, poi il silenzio totale.




Sento dei rumori, poi il silenzio totale

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Mi sveglio di scatto.

Non appena apro gli occhi mi rendo conto di essere avvolto nell'oscurità.

In lontananza, vedo una piccola candela illuminare a malapena la stanza.

Dove sono?

Solo ora ricordo che qualcuno mi ha colpito in testa.

Deve essere stato sicuramente lui.

Provo a muovermi, ma ho i polsi legati. Come se non bastasse, le corde mi fanno bruciare la pelle.

Sento dei lamenti a poca distanza da me, poi un odore familiare mi invade le narici.

«James?» provo.

«Chaz?» dopo qualche istante sento la sua voce.

«Cazzo!» mi esce spontaneo. «Allora sei vivo.»

«Ancora per poco...»

«Cosa vuoi dire?»

Lo sento tossire.

«Da quanto sono chiuso qui dentro?» dal suo tono traspare stanchezza, come se fosse senza forze.

«Due giorni.» sospiro.

«Giuro che appena mi libero lo ammazzo quello stronzo!» sbotta.

«Stai bene?» gli chiedo.

«Cooper, evita di farmi certe domande, per favore.»

«Hai ragione, domanda stupida.»

«Non ci credo...» dice d'un tratto. «Siamo stati proprio due coglioni, almeno tu avresti dovuto evitare di farti rinchiudere qui dentro.»

«Non è colpa mia! Io volevo solamente trovarti.»

«Davvero? Pensavo che mi avresti lasciato marcire qui dentro.»

«Certo che sei proprio uno stronzo, eh? Pensi davvero che lo avrei fatto? Hai poca stima di me, allora.» dico.

«No» sospira. «Non lo pensavo davvero.»

«Come facciamo ad uscire?»

«Non lo so, ma dobbiamo inventarci qualcosa. Non possiamo stare qui a lungo.»

«Dal tuo tono capisco che stai per dirmi qualcosa.» dico.

«Sì, e quello che sto per dirti non ti piacerà...»

«Ora sì che mi sto spaventando...»

«Fai bene ad esserlo.» dice. «Quello stronzo ha scelto proprio il giorno giusto per rinchiuderti in una stanza insieme a me. Tra poche ore mi trasformerò.»

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