Capitolo nove

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È domenica mattina mamma mi sveglia aprendo le tente e inondando la stanza di luce, non avevo la minima voglia di alzarmi, ma il mio stomaco brontolava e non ne potei fare a meno. Varco la soglia della cucina, ancora in pigiama,e come sempre tigre, il mio gatto, mi accoglie correndo verso di me struciandosi in mezzo alle mie gambe per la pappa, do da mangiare a tigre, mi siedo a tavola bevo il mio cappuccino ed ingoio qualche fetta biscottata ricoperta di nutella e torno in camera mia per prepararmi, di malavoglia, alla solita gita di famiglia. Pronta finalmente per uscire, dopo un po di capricci per cercare di restare a casa, mi avvio verso la sala dove i miei mi aspettano con entusiasmo per dirmi che aveva fatto la prima nevicata e che questo bel tempo era perfetto per passare una giornata in montagna a divertirci con la neve, io feci finta di essere felice e salimmo in macchina. Durante il tragitto accesi il mio mp3 e ascoltai un po di musica per risallarmi, quando all improvviso la macchina emise un suono strano e sentii solamente un forte boom e poi buio totale..... Quando aprì gli occhi ero semi cosciente e riuscivo ad intravedere solo il volto di alcuni paramedici ma questo durò poco. Quando mi svegliai completamente era come se fossi in uno stato di premorte

Potevo vedere tutto ciò che mi circondava ma gli altri non potevano vedere me. Vidi me sul letto di ospedale completamente intubata, ma non mi ci soffermai, la cosa che volevo sapere più di ogni altra cosa era

Dove sono i miei genitori? E soprattutto soni vivi? E mio fratello?

il Primo e Ultimo bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora