16 Marzo 2020

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Aiutatemi!... cazzo aiutatemi.. sto soffocando, l'aria è pesante. Aprite anche solo uno spiffero per favore. AIUTATEMI, non respiro più. Voglio uscire da qui, voglio scappare da questa cella. Non le sopporto più queste mura, sto impazzendo. Sono solo, ma in compagnia. Ogni tanto entra dalla porta. Mi parla. Mi dice quanto io sia miserabile. Sbatto le palpebre e sparisce. Voglio solo una finestra, una finestra verso l'esterno, vedrei cose nuove. Un animale, un insetto, vedrei qualcosa. Vedo grigio, quindi penso grigio, sento grigio, odoro grigio. Questo colore, odore, suono, gusto fa parte di me. Io sono grigio. Monotonia. Sinestesia di una sola percezione piatta che invade pensieri e sensazione. A chi sto urlando? Perché sono qui? Come mi chiamo? Ehi, tu, mi senti? Rispondimi, lo so che hai la risposta. Tirami fuori. Oramai mi sono dimenticato che aspetto ho... il colore dei miei occhi... dei miei capelli, cose stupide per voi. Aiutami, o tu che puoi. Cosa? Ho sentito una voce, era bluastra con sfumature viola, leggermente amarognola. Di chi è? Chi è entrato qui? Sto per uscire forse... Questa è la volta buona, si ne sono sicuro. Ora che ci penso... non ho fame, sete... non vedo nutrimenti da tempo. OHI, COGLIONI... COME STATE? Nessuna risposta, come al solito d'altronde ahha. Sbaglio o quella macchia di un grigio più scuro sembra un coniglio? Sempre se mi ricordo com'è fatto. Ora mi sento bene... Mi alzo ed esco dalla porta. "Ohi Gabriè la cena è pronta, vieni a mangiare che si raffredda" Scendo di fretta e mi gusto il piatto. Beh è ora di tornare in camera.Mi chiudo la porta alle spalle, mi siedo nel letto grigio. Cosa?... oh no... Aiutatemi!... cazzo aiutatemi.. sto soffocando...

Il Diario di una mente in prigioneWhere stories live. Discover now