In foto: Ryan
Il cielo azzurro, privo di nuvole, aveva l'aspetto di uno dei bellissimi quadri appesi nella sua camera da letto. Una figura alta e snella era appoggiata proprio alla finestra, contemplando il magnifico paesaggio che le sue terre offrivano. Un bellissimo abito imperiale, bianco come la neve ed ornato con numerosissime perle, le donava un aspetto angelico. Al contrario, il suo viso era fermo, privo di qualsiasi espressione umana. I suoi occhi sembravano osservare un punto oltre l'orizzonte.
Qualcosa però, proprio sulla sommità della collina, comparve come per magia. Un centauro si trasfigurò tra i verdi prati, accasciandosi a terra poco dopo.
Il suo cuore stava già uscendo dalla gabbia toracica per quanto battesse forte, la rabbia stava montando in lei come l'arrivo di un ospite indesiderato. L'ira però lasciò presto il posto alla soddisfazione quando vide una piccola figura muoversi a rilento accanto al centauro.
Gli angoli della sua bocca si curvarono in un leggero sorriso, appagata del fatto che forse non tutto era perduto. Anzi, quello sarebbe stato proprio l'inizio della sua guerra.
Mi sveglio di scatto, boccheggiando in cerca di aria. Tasto con le dita il materasso morbido su cui mi trovo e non posso non riconoscere la lussuosa stanza della casa numero cinque. "Non ci credo, non è un incubo allora"
"No, però credo che la Hunter College sia peggio", Narcissa non mi dà neanche il tempo di voltarmi che si catapulta su di me.
"Dio mio, per favore, abbiate buon senso, abbiate pudore!" Il Dottor K entra in casa, disperdendo nell'aria un odore di alberi e foglie bagnate. Treasa è proprio dietro di lui, la faccia pallida ma con un leggero sorriso sulle labbra.
"Dovresti smetterla di svenire, sai? Ci hai fatto prendere un colpo, meno male che Ryan era con te" mi dice la mia amica appena mi alzo dal letto. Mi giro un po' ovunque, dov'è finito Ryan? Ricordo di essere crollata tra le sue braccia come una foglia, e poi...
Mi avvicino all'orecchio di Narcissa e le sussurro "Dimmi che non mi ha portata lui in braccio qui dentro"
"Ti ha anche messo a letto, se proprio vuoi saperlo"
Mi prendo la testa tra le mani, se potessi avere un punto per ogni figura che ho fatto, potrei arrivare a vincere addirittura una coppa. Starebbe benissimo nell'angolo vuoto della mia stanza.
Treasa si siede di fronte a noi, lo sguardo fermo e stanco contemporaneamente mi suggeriscono che ho scombussolato un bel po' di persone. Anche il Dottor K, per quanto mi fa male ammetterlo, sembra preoccupato. Sembra.
"Lilith, cosa sai riguardo il solstizio d'estate?"
Narcissa si volta così velocemente che ho paura le si possa staccare la testa dal collo e rotolare giù per le scale.
Non so se sentirmi sottoposta ad un esame, perché in tal caso nessuno mi ha avvisato, "Ecco, so che c'è il solstizio d'estate e d'inverno..."
"Non in questo senso. Intendo, non ti ricorda niente di particolare?"
Le rivolgo una sguardo come a voler dire 'Dovrei?'.
Il Dottor K, troppo tranquillo e silenzioso rispetto al suo solito, irrompe tra di noi con un tono così presuntuoso che mi fa venir voglia di ricoprirlo con una di quelle polverine di Narcissa. "Andiamo Treasa, non è lei, non sa nulla e stiamo perdendo solo tempo!" e così va via, lasciandomi perplessa e con una faccia da ebete.
Treasa si alza subito dopo, "Tra poco ci vediamo al Foro per la cena. Siate puntuali"
"Perché tutti pensano di sapere qualcosa di me ma io non so mai nulla?" dico esterrefatta.
Narcissa si alza, aspettando che la segui fuori da questa capanna Paleolitica. Così faccio, sperando almeno dalla mia migliore amica di avere qualche risposta che non sia nulla di filosofico o di enigmatico. Ed invece: "Non sono io la persona più adatta a dirtelo, meglio che aspettiamo un po' di tempo. Decideranno poi Treasa ed il Dottor K quando portarti dall'Oracolo."
Prima ancora di chiederle di cosa stesse parlando lascio perdere, ho già la testa abbastanza scombussolata.
Ci addentriamo lungo il sentiero che avevo fatto al contrario insieme a Ryan. Deve aver piovuto per un brevissimo tempo perché il profumo dell'erba bagnata mi investe immediatamente. Non c'è quasi più nessun in giro, mentre le case in cui Treasa mi aveva lasciato brulicano di ragazzi.
"Ragazzi, in fila!", Ryan esce fuori seguito da una quindicina di ragazzi e ragazze. Ci passa davanti senza neanche degnarci di uno sguardo, come fossimo trasparenti.
"Vieni, andiamo al Foro", Narcissa mi trascina per la manica fino ad arrivare in un piccolo spazio proprio in prossimità del bosco. Il "Foro" non è altro che una piccola riproduzione di un anfiteatro romano, con i tavoli disposti in file di cinque ed un grande braciere al centro.
Quando tutti noi prendiamo posto, Treasa si alza in piedi con un calice in mano. "Ai Reali!"
Tutti la imitarono, "Ai Reali"
Quasi come per magia, tra i tavoli compaiono innumerevoli piatti pieni di carne, pasta di tutti i tipi, formaggi, insalate e molto altro.
Il Dottor K si alza con un grade sospiro "Immagino che debba salutarvi, marmocchi. Ebbene: salve. La nostra direttrice delle attività, Treasa, dice che la prossima Caccia alla Bandiera è venerdì."
Alcuni ragazzi del terzo tavolo esultano e si battono il cinque. Mi sembra che tra alcuni di loro ci sia anche Ryan, un po' pallido ma pur sempre attivo.
"Personalmente" continua il Dottor K "Non me ne importa un fico secco, ma congratulazioni. Inoltre, devo dirvi che abbiamo una nuova arrivata: Leila O'Cour."
Treasa gli mormora qualcosa.
"Ehm, Lile O'Connors" si corregge, "Giusto. Urrà e via dicendo. Adesso mangiate. Via!"
E questo fu il mio primo giorno al Campo Mezzosangue. Ancora non sapevo quanto poco mi sarei goduta la mia nuova casa
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Lile O'Connors e la Mantella di Aibhill
FantasyLile O'Connors non sapeva di essere destinata a grandi imprese prima che il suo professore non si mostrasse per ciò che è veramente: un cacciatore di banshee. Le temute creature della mitologia Irlandese, cosiddette "Portatrici della morte", in rea...