Capitolo 73

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Nayt's Pov

Apro la porta della sua camera d'ospedale. Lei sta dormendo beatamente, sembra così tranquilla. Ma io so che dentro alla sua testa non è così. Che non ha paura della morte, ma il pensiero di perdere le persone che ama la terrorizza. Ma in quel momento, tutti i brutti pensieri sembrano essere scomparsi, non pensa a nulla, sta bene.
Mi siedo accanto a lei e le stringo la mano.
Osservo le sue unghie corte e colorate, le sue esili dita, le sue braccia magre. Il suo petto si alza e si abbassa ad ogni suo respiro, così leggero da sentirsi a malapena. Ma in quella spoglia e silenziosa camera d'ospedale, i suoi sospiri risuonavano nelle mie orecchie così forte da far male.
Continuo ad ammirarla per un tempo indefinito, non so se sono secondi, minuti, ore.
Sento la sua mano ricambiare la mia stretta, e capisco che si è svegliata. La osservo mentre apre lentamente gli occhi e mi sorride dolcemente.
Non riesco a dire nulla, voglio godermi quell'attimo talmente bello da sembrare irreale. Ma a interrompere il silenzio che si era creato è proprio lei.
- Hai i trucchi?-
Osservo lo zainetto di pelle rosa che mi aveva chiesto di portare quel giorno. Lo prendo con la mano libera e glielo do.
- A cosa ti serve?-
Lei sorride, un po' malinconica. - Voglio essere bella quando morirò.-
Gli occhi mi diventano lucidi a quelle parole. - Non morirai oggi.-
- Io invece credo di si.-
Mi mordo il piercing al labbro, gesto che faccio per trattenere le lacrime.
Lei inizia a tirare fuori dallo zaino rosa i suoi trucchi, e la osservo mentre applica i vari prodotti.
Al solo pensiero che tra non molto lei non sarà più qui con me, mi viene da piangere. Ed è quello che faccio, non singhiozzo, semplicemente le lacrime calde scorrono ininterrottamente sul mio volto.
Mi dà un'occhiata furtiva, poco furtiva dato che me ne accorgo, e quando nota che sto piangendo si alza leggermente, prendendomi il viso tra le mani e asciugandomi le lacrime. - Andrà tutto bene se saremo uno accanto all'altro.-
- C'è qualcosa che vorresti che facessi?-
Lei ci pensa un po'. - Sorridi, quando stai sorridendo sei bellissimo. Dammi un bacio in fronte e vai via, non devi sentirti in colpa né altro.-
Annuisco con un cenno della testa. Lei finisce di truccarsi. - Ora che sono bella, sono pronta. Cosa... cosa dovrei fare? Chiudo gli occhi?-
Le sorrido per farle capire che va bene. Mi bacia il mento e si stende sul lettino dell'ospedale. - Ti amo.-
- Anche io ti amo.
Jasmine chiude gli occhi, continuando a stringere la mia mano.
Cala nuovamente il silenzio nella stanza. Ma non lo stesso di prima, in quello c'erano tensione e paura, questo era il vero silenzio, interrotto solo dal bip che segna la sua frequenza cardiaca.
Sembra ripetersi all'infinito, sembra non avere fine.
Bip. Bip. Bip.
Quel maledetto rumore diventa un unico suono assordante, che mi rimbomba nelle orecchie. La sua mano lascia la mia, ciondolando nel vuoto. Sorrido, come mi aveva detto, mi alzo dalla poltrona su cui ero seduto fino a poco prima e le stampo un bacio in fronte.
- Andrà tutto bene se saremo uno accanto all'altro.-

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