Capitolo 31

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Corro a casa più in fretta che posso. Dopo cinque minuti sono davanti all'ingresso, apro la porta e mi fiondo in camera mia. Mi siedo sul letto a gambe incrociate e la testa bassa, e mi metto a singhiozzare. Mio fratello si accorge del mio arrivo e così mi raggiunge.
Bussa alla porta. - Posso?-
- No.-
Lui apre nonostante gli abbia detto di non  farlo. - Hey, tutto bene?-
Alzo la testa per guardarlo in faccia. Lui nota subito i miei occhi arrossati dal pianto e le lacrime che mi rigano il volto.
- Cos'è successo?-
Scoppio a piangere più di quando non lo stessi già facendo prima. Davide si siede vicino a me e mi mette un braccio attorno alle spalle, dopodiché mi avvicina la testa al suo petto e io lo abbraccio.
- Andrà tutto bene, non preoccuparti. Andrà tutto bene...- Continua a ripeterlo, sperando di calmarmi e rassicurarmi.
- Davi...-
- Dimmi.-
Alzo la testa. - Tu lo sapevi?-
Lui mi guarda confuso, alzando un sopracciglio. - Di cosa stai parlando?-
- Perché cercate tutti di prendermi per il culo? Non sono stupida.-
- Jasmine...-
Alzo un po' la voce. - Tu lo sapevi?-
Davide esita, poi annuisce.
Mi stacco immediatamente dall'abbraccio. - Porca puttana... PORCA PUTTANA TU LO SAPEVI! HAI LASCIATO CHE MI FERISSERO IN QUESTO MODO, MI HAI FATTO STARE MALE. CHE RAZZA DI FRATELLO SEI?-
Lui cerca di giustificarsi. - Jasmine...-
- TACI PORCA PUTTANA! STAI ZITTO, NON TI VOGLIO PIÙ SENTIRE NÉ VEDERE! ESCI DA CAMERA MIA!-
Lui abbassa la testa, dispiaciuto. - Io non pensavo...-
- Non pensavi? Cosa non pensavi? Che sarei stata male perché mi avete presa per il culo per mesi? Esci da camera mia. Anzi vai direttamente via, trovati un'altra casa.-
Lui mi guarda di nuovo in faccia. - Senti...-
- VATTENE, CAZZO!-
Lui, arrabbiato, si alza dal mio letto, esce da camera mia sbattendo la porta ed entra nella sua stanza per fare la valigia.
In neanche dieci minuti è pronto, scende le scale ed esce di casa. Lo guardo dalla finestra mentre si incammina alla ricerca di una nuova casa. Probabilmente andrà da Pierfrancesco, lui è sempre stato disposto ad accoglierlo.

Mi sento un po' una merda, e probabilmente lo sono.
Davi mi è sempre stato vicino, e ce ne vuole a farlo arrabbiare così. Probabilmente mi odierà a vita, ma d'altronde me lo merito.
Mi butto sul letto supina. Guardo il soffitto e ripenso al gesto di William ed Elena. Se la loro intenzione era quella di farmi felice, allora hanno proprio sbagliato logica. A chi farebbe piacere scoprire di essere stati presi in giro per mesi? Probabilmente a loro, altrimenti non avrebbero neppure avuto questa malsana idea.
Mi addormento ripensando a quella giornata di merda. Prima di cadere in un sonno profondo decido che il giorno dopo chiamerò mio fratello, o andrò direttamente a cercarlo. Tutto pur di chiedergli scusa e farmi perdonare.

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