Donna, preziosa gemma che nutre le nostre vite, non esistono parole che ti possano donare la giusta importanza.
Appena nasci, un lampo squarcia il cielo, tremando sulla terra. Occhi nuovi sulle curve della vita.
Figlia, non sempre fortunata e felice.
Combattente fragile di un mondo infame, spesso già da subito messa lì a oggetto delle paure di genitori non capaci.
Figlia di un sistema che di te fa oggetto. Femmina, per questo a volte sbagliata. Femmina, per questo spesso considerata poco meno di un niente.
Graffi l'esistenza con artigli delicati, ma ti aggrappi e resti viva. Libera, perchè Donna sin da bambina.
Tu, screziato fiore, cresci, sorella spesso di omunculi copie sbiadite dei loro stessi padri.
Inesauribile però, nella tua fragilità di corpo, la forza che sai tirare fuori. Guerriera.
I tuoi occhi non sanno mentire e a loro affidi il tuo canto.
Amante, desiderata e poi usata, abusata e amata in modi distorti. Non sempre trovi chi può comprendere le tue debolezze.
Denigrata per tessuti che poco coprono, infamata per aver mostrato il bello che solo tu puoi donare.
Madre, di figli nati magari nello schifo di un padre che non conosce rispetto e per questo portati a essere indegni di vivere.
Ma tu Donna, infrangibile scrigno della vita, resisti e combatti e vinci. Non sempre, ma spesso.
Ode a te, unica luce di un mondo che cerca il buio. Ode a te, generatrice di bellezza e madre infinita di queste lande.
Ode a te, da un figlio stanco di essere dalla parte sbagliata. Ode a te da un figlio piangente che disdegna queste nefandezze.
Tu, Donna, sei la musica che apre alla primavera, il sole che illumina i passi lenti e senza futuro di un figlio, la moglie che non piange il marito senza lavoro ma lo accudice e supporta, l'amante passionale delle notti senza tempo e la nonna che incorona fino all'ultimo istante la bellezza dei suoi nipoti.
Ode a te, musa di questo tempo. Perchè l'urlo degli uomini giusti risuoni nelle orecchie di quelli che hanno scelto la via della codardia e dell'infamia e non si accorgono di quanto tu possa essere salvifica.
A te, Donna, giunga il mio più forte e infinoto grazie.
Grazie, per continuare a nascere.
Grazie, per continuare a crescere.
Grazie, per essere ancora figlia, madre, amante, nonna.
Grazie, perchè malgrado tutto sai ancora veder il buono che c'è in alcuni di noi.
Grazie, da un uomo semplice.
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THE CAPTAIN BLACKHEAD
RandomDiscorsi sparsi. Pensieri in circolo. A ruota libera. Fuori dai denti. E se fossi come Charles Bukowski? Le pagine del diario del Capitano. Per altri contenuti cercami su Instagram @captainblackhead