Fuck me, Daddy! (cap. 1-3)

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Ave!

Eccomi tornata con un'altra storia da recensire, che è sicuramente peggiore della prima in quanto a contenuti, ma che fortunatamente sembra più rispettosa delle regole della grammatica. La novità in questa storia è che appartiene a una categoria di racconti che vedono il lettore come protagonista, riferendosi a lui con "t/n" ("tuo nome"). 

Questa ficcyna, come si intuisce dal titolo, presenta delle scene di sesso, che comunque non riporterò, ma tanto sono scritte, come al solito, male e hanno un pathos pari a quello di un piccione morto. 

All'arrembaggio!

Cypher 1 (Cypher in inglese significa cifra... non so che senso abbia chiamare cifra un capitolo)

Sono ormai giorni che aspetti questo momento. L'appuntamento con la tua cotta sarà questa sera e non vedi l'ora. Sono appena le 11:00 del mattino ma sei già piena di ansia e dubbi e quindi per essere perfetta cominci a prepararti già da subito. 

Bene, sono la classica ansiogena che ha un appuntamento con la sua cotta (Johnny Depp, Afrodite fai che sia lui!). 

Comunque qui ci sono un po' di ripetizioni dell'avverbio "già" e poi "11:00" andrebbe scritto a lettere, dal momento che i numeri si possono usare in un testo solo se questo è di natura scientifica, oppure per un numero distintivo (es. 221B Baker Street, capace di far sclerare tutti i fan di Sherlock) o per orari precisi (in questo caso è errato perché non era un'informazione necessaria, quindi, bastava dare un orario generico) o per numeri troppo lunghi.  Inerzie, è vero, ma anche i dettagli sono importanti.

Di seguito abbiamo un "look da appuntamento", tutto descritto con delle foto, per Tolkien! Intanto, onestamente,  non è affatto rilevante che vestiti io indossi, ma poi almeno andrebbero descritti!

Dopo esserti preparata per più di quattro ore perché non sapevi cosa metterti arriva l'ora di uscire visto che erano le tre passate e dovevi arrivare al parco per le quattro. E non erano tanto vicino casa tua dal luogo d'incontro.

Quattro ore per scegliere un abbigliamento adeguato? Cavoli, io solitamente prendo i vestiti a caso, alcune volte senza manco accendere la luce...

Comunque l'ultima frase non ha un senso logico, ma penso significhi: la tua casa non è tanto vicina al luogo d'incontro.

Ti ancammini con passo spedito alla tua meta. Cammini, cammini, cammini. A metà del percorso ti arriva un messaggio.

"Ancamminare", un verbo che deriva dalla parola latina "ricciocornus schiattosus".

Quel "cammini, cammini, cammini" mi ricorda molto Winnie The Pooh quando, di fronte a un dilemma, farfugliava pensieroso: "pensa, pensa, pensa".

Sconosciuto
Ei

Tu
Chi sei?

Sconosciuto
Il tuo Daddy piccola Babygirl

SconosciutoIl tuo Daddy piccola Babygirl

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