Nicole's pov."Nics... ehi nics"
La voce di James mi distoglie dai pensieri, vedo che mi sta sorridendo e di conseguenza sorrido anche io.
James è appoggiato al muretto del parco vicino alla scuola, mi avvicino più a lui circondandogli la vita con le braccia e appoggio la testa al suo petto, la sua mano mi accarezza i capelli e i brividi mi attraversano tutto il corpo.
Nel mentre sto cercando di rimanere il più calma possibile, non devo sclerare mi continuo a dire, però i miei ormoni stanno sclerando.
Colpa del preciclo.
"Salve piccioncini" la mia migliore amica Marika mi salva dalle considerazioni riguardanti i miei ormoni e si avvicina con un sorriso, oramai non si preoccupa più del fatto che spesso interrompe momenti intimi, no scherzo li interrompe sempre.
Ed è colpa sua se fino a diciassette anni sono rimasta vergine.
"Pronti per il primo giorno?" chiede lei.
"Come se non l'avessimo fatto già milioni di volte" risponde James senza smettere di sorridere.
Per essere il primo giorno di scuola se non altro stanno sorridendo tutti.
Marika mi prende per un braccio e con energia iniziamo a raggiungere il portone d'ingresso, la mia mano è ancora in quella di James, il quale riesce a starci dietro senza fatica.
Veniamo salutati da numerose persone, molte delle quali si accorgono del mio cambiamento, non che sia un gran cambiamento dato che ho solo tinto i capelli di rosso.
Delle urla ci fanno voltare verso un gruppetto di ragazzi, Marika è la prima a correre verso di loro e la vedo tornare assieme ad un ragazzo con un'espressione di dolore sul volto.
Riconosco il ragazzo è Brook, lo chiamo chiedendogli cosa gli fosse successo.
"Una ragazza mi ha picchiato".
"Cosa le hai fatto?" dico incrociando le braccia con uno sbuffo.
"Perché pensi sempre che sia colpa mia?" chiede.
"Forse perché è sempre colpa tua" dice Marika con un ghigno.
Marika e Brook iniziano a discutere e lo guardo ridendo, li shipperei anche, se non sapessi che ci sono già troppi ragazzi nella testa della mia amica.Le lezioni della mattina finiscono e io e James decidiamo di andare nel parco vicino a scuola per pranzare e spendere al meglio le ultime giornate di sole.
Dopo aver mangiato dei panini ci stendiamo per terra e ci mettiamo ad ascoltare la musica.
"Jamie adoro questa canzone" mi alzo di scatto entusiasta con la sola conseguenza di far cadere gli auricolari di entrambi.
Raccolgo le cuffie e gli tendo la mano, lui la afferra e si alza senza smettere di sorridere.
"Aspetta aspetta" si abbassa e strappa una margherita dal prato, si avvicina e me la incastra nei capelli sopra l'orecchio, con la sua mano nella mia e gli auricolari di nuovo nelle orecchie lo porto nella zona più appartata del parco.
Senza smettere di sorridere inizio a saltare con la canzone Waves di Dean Lewis come sottofondo.
"Balla con me dai" gli dico ridendo.
I suoi occhi non erano mai sembrati più dorati, sulla guancia gli compare un'adorabile fossetta e si avvicina facendomi fare una piroetta.
Come le cuffiette non si siano incastrate rimane ancora un mistero.
Le nostre mani si cercano, i nostri corpi si allontanano solo per ritrovarsi, un bacio, due baci e il tempo si ferma.
La margherita che era nei miei capelli scivola via e si mescola con l'erba del prato.
Dopo quello che potrebbe essere un secondo o un'ora sento qualcosa di duro che mi arriva in testa, la collisione mi fa mordere il labbro di James che geme di dolore.
Il mio sguardo truce avrebbe letteralmente bruciato chiunque fosse stato il malaugurato a lanciarmi un sasso in testa durante una pomiciata.
Si da il caso che quel malaugurato prenda il nome di Marika, mandata da Lucifero in persona con il compito di straziarmi l'anima e per mia sfortuna incolume al mio sguardo inceneritore.
"Finalmente ti ho trovata".
Marika mi sta trasportando a forza in qualche parte della scuola, ma sono ancora frastornata dalla botta che non capisco quello che mi sta dicendo.
Ma del resto, quando mai ho capito qualcosa?
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|| heaven in earth ||
Fanfiction"Cantami, o diva, delle ragazze di Brooklyn l'ira funesta che infiniti addusse lutti ai professori, molte anzi tempo a Brooklyn generose travolse alme di persone, e di cani e d'augelli orrido pasto lor salme abbandonò..." no ok cercavamo di essere p...