CAPITOLO 1

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Capitolo 1.

Era una mattina di giugno, Nicol si era appena svegliata per un raggio di sole che penetrava dalla finestra nei suoi occhi color nocciola, sobbalzò dal letto dall'urla della mamma che ripeteva che qualcuno doveva aiutarla in casa e Nicol casuale e che tutto era rivolto a lei. E in un attimo passò dal mondo dei sogni che da sempre la protegge alla sua realtà. Si diresse in cucina e cominciò la sua giornata con la solita colazione latte in tazza da principesse, che la mamma custodiva con cura i suoi cereali preferiti al cioccolato, si soffermò a guardarsi allo specchio e quella mattina si vedeva diversa, forse il sorriso pagato alle belle giornate o forse qualcosa che il destino ha deciso per lei nel farle incontrare. Nonostante questa diversità che notava in lei, sottovalutandola Nicol ha proseguito la sua giornata con la solita ruotine. Calata la sera, Nicol venne invitata alla solita partita di poker a cui la sua comitiva si univa almeno due volte alla settimana, lei era sempre stata titubante nell'andare, anche perché non era così esperta come tutti gli altri e si sentiva fuori luogo, ma nonostante tutto lei quella sera si volle mettere in discussione e decise di andare.

Nicol corse in bagno e si gettò sotto la doccia guardando con il suo stereo ormai indivisibile da lei e con i suoi mille cd che puntualmente facevano solo numero perché il suo preferito non che quello di Mengoni da lì non lo toglieva mai. Uscire dalla doccia asciugandosi di tutta fretta, si vestì mettendosi le prime cose che capitava, non un short di jeans e una maglietta arancione e bianca mono spalle una scarpettina di ginnastica, una coda alta un filo di trucco e pronta. Nel frattempo gli amici la aspettiamo giù lei scese e andarono.

Arrivati ​​alla casa dove si deve giocare la partita lei cerca di entrare con disinvoltura, anche essendo una ragazzina di appena 15 anni molto timida e introversa, ma che tende ad esserlo meno quando si trova con i suoi amici e conoscenti. In questa taverna quando li fecero accomodare previsti due divani vecchiotti ma comodi, una vecchia cucina ormai inutilizzata e poi c'era un gran tavolo tondo con tante sedie di legno dove si sedette lei con tutti i partecipanti e difronte a Nicol ci capitò Andrea , un ragazzino della sua stessa età, anche lui molto timido e introverso, ma con un particolare che a Nicol colpì, i suoi occhi, erano così chiari quasi invisibili alla vista, di un colore azzurro cristallino e Nicol in modo molto goffo li paragonò al colore della sua squadra del cuore e da quel momento lei lo chiamò sempre "ragazzo occhi cielo". La serata si è conclusa vedendo due vincitori in carica Andrea e Francesco, sono stati sfidati per ora e mezza circa e sono arrivati ​​ad una certa tutti i consigli di dividere il premio, perché erano stanchi e stufi di vederli giocare, senza una vera conclusione, così fecero divisore il premio e tutti si accodarono alle minuscole scale per uscire e tornare a casa, quando all'improvviso Nicol si sentì chiamare era Alessio un ragazzo che faceva parte della sua comitiva, che come suo solito diventa molto sbadato dimenticò le chiavi giù. Nicol scese e prese le chiavi poggiate sul tavolino, così tutti potettero tornare a casa. Nicol tornata a casa mentre ancora indossava il pigiama continuava a pensare agli occhi di Andrea, che dentro di lei aveva smosso qualcosa, ma non ho mai provato quelle sensazioni, non le riusciva neanche a decifrarle o darle un nome. Così si abbraccia il suo cuscino sprofondando la testa in esso, così facendo sprofondare anche i suoi pensieri e rientrano nel suo mondo dei sogni quello che lei preferiva in assoluto colomba è sentiva protetta da un mondo intero, che al primo sbaglio era già pronto li a puntare il dito. Così spense la sua lampada a forma di cuore e stringendo il suo cadetto di pelosetto in un sonno profondo. Finchè l'orologio non segnava le 8.00 e Nicol di soprassalto è stata svegliata da ripetute notifiche che emanava il suo cellulare, Nicol lo prese e controllò le notifiche, al che non è una notifica a lei non familiare e curiosa l'aprì per leggerla, nel messaggio c'era scritto: "Ehi tu, ieri per prendere le chiavi ad Ale hai lasciato fuori casa me:", Nicol perplessa chiese a chi mai appartenesse quel numero, attendendo la risposta le iniziarono a sudare le mani sentendosi in colpa e mortificata, il danno recato a non sa chi, finalmente dopo circa un'oretta le arriva la tanto attesa risposta con scritto: "ciao Nicol sono Andrea ... ti ricordi di me vero? Il ragazzo a cui hai dato il soprannome com'era ...? Lei in quel momento prende il cielo con le mani, forse aspettava più un suo messaggio

Lei mortificata chiese scusa e gli disse :" scusami perdonami non volevo recarti nessun danno, comunque si mi ricordo e il soprannome era "ragazzi occhi cielo" come mai poteva dimenticarlo non faceva altro che pensare a quegli occhi ??, lui molto gentilmente e dolcemente le disse :" tranquilla, non puoi mortificarti, sei piccola e non puoi permettertelo:" lei a quel messaggio sorrise e gli rispose semplicemente "grazie", ma nonostante quella risposta un po' scostante, lui apprezzò e continuarono a parlare, lei gli raccontò un po' della sua vita e lui un po' della sua, si aprirono l'uno all' altro come se si conoscessero da sempre, affinchè Andrea non le propose di giocare insieme anche se in sedi separate al poker online, una passione che fondamentalmente condividevano entrambi e questo li faceva essere una squadra e pur non sapendolo li faceva restare uniti, puntando ad una unica cosa, la VITTORIA che l'uno voleva per l'altro. 

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