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Un giorno qualsiasi d'estate uno scricciolo di 4 anni, e per avere quell'età parlavo molto e anche bene, decise di dire alla sua mamma di voler andare a danza. Ebbene si, quella bimba ero IO.

Mi alzai dal mio tappetino rosa pestello, dove passavo interi pomeriggi a giocare con le Barbie o dove mi improvvisavo una grande direttrice di cantiere con i lego, e gattonai percorrere le scale che mi portavano da mia mamma e le annunciai con una vocina stridula e allegra di voler andare a danza.

Mia mamma era incredula e dopo qualche settimana d'attesa (aspettava che la mia decisione era decisiva), decise di iscrivermi in quella che fu la mia prima scuola di danza.

Una volta arrivate in quella famigerata scuola, mia mamma andò a presentarsi con l'insegnante, la signora Linda. Era alta con i capelli neri a caschetto e la pelle olivastra. Ricordo ancora com'ero vestita, leggings blu, magliettina rosa con delle punte impresse e delle mini Nike.

Una volta che si erano messe d'accordo sui prezzi, gli orari e i giorni, mia mamma mi accompagnò nello spogliatoio dove lasciai in un angolo le scarpe e la giacchetta. Quando mia mamma se ne andò rimasi circa 5 minuti ferma al centro dello spogliatoio.

La signora Linda venne a prendermi e stranamente cosa che non ero mai, mi sentivo timida e impaurita. Mi teneva la mano e io mi nascondevo dietro le sue lunghe gambe.

Una volta entrate nella sala spaziosa ero ancora più impaurita, soprattutto dalle mie compagne anche perché ero la più piccola della scuola. Poi arrivò il momento cruciale, quello della presentazione, in realtà non c'era molto da dire se non il mio nome e l'età, ma le presentazioni non mi sono mai piaciute.

Anche all'età di 15 anni odio le presentazioni, mi mettono a disagio.

Finito questo momento di presentazione e disagio, un bel po' di bambine mi erano venute a salutare. La maestra ci fece fare un grande cerchio con tutte le bambine e iniziamo a fare degli esercizi che adesso non ricordo.

C'è un piccolo dettaglio che ricordo, ero molto goffa e non elegante e leggera, un po' come un cucciolo di elefante che salta nelle pozzanghere. Diciamo che da allora non è cambiato molto

¥Danza o muori¥Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora