Capitolo 2

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Durante il pranzo, Cesare non fece alcun riferimento a quello che gli avevo detto prima Nelson. Non voleva mancargli di rispetto e, quindi, preferì far finta di nulla in modo da far godere al suo amico quell'attimo di pace che era riuscito a portare in quel momento difficile che stavano vivendo. Era davvero piacevole per Cesare poter ridere e scherzare insieme a Nelson vedendolo di persona perché, anche se si vedevano spesso in video chiamata, gli mancava proprio il contatto fisico che, adesso poteva avere. Dopo pranzo, aiutò Beatrice a sparecchiare la tavola che lo ringraziò per l'aiuto lanciando delle frecciatine a Nelson che, invece, pigro com'era, si era andato a sedere sul divano accendendo la televisione per guardare qualche episodio della serie tv che in quel periodo stava seguendo. Preso com'era dall'episodio, non si accorse dell'arrivo di Cesare che gli dette un piccolo spintone per fargli posto in modo da potersi accomodare al suo fianco. Nelson gli sorrise e, spostandosi leggermente, gli fece un po' di spazio dove si sedette.

"Ok che le cose non vanno bene tra voi, ma potevi aiutarla almeno a pulire tavola" lo rimproverò con tono basso per non farsi sentire da Beatrice che, però, era così impegnata a lavare i piatti che non avrebbe potuto ascoltarlo in alcun caso. Come risposta ricevette solamente uno sguardo torvo da Nelson che, mettendogli il telecomando in mano, lo invitò a scegliere lui cosa guardare. Cesare sbuffò leggermente, ma comunque lasciò cadere il discorso per poi mettersi a scegliere un film che da un po' voleva guardare, ma che da solo non gli andava. Non voleva rovinare la giornata intromettendosi negli affari personali del cugino, non ora che era riuscito finalmente ad evadere un po' dalla monotonia da cui era stato invaso. I due ragazzi, comunque, vennero subito rapiti dal film non appena cominciò e più andava avanti e più loro si lasciavano andare sul divano, tanto che, durante il film, si ritrovarono in una posizione insolita senza che lo avessero fatto apposta. Nelson era finito, infatti, steso e con la testa appoggiata al petto di Cesare, il quale, involontariamente, gli stava accarezzando i capelli.

"Che cavolo state facendo?" chiese perplessa Beatrice che aveva deciso di unirsi a loro, ma che si era ritrovata d'avanti a quella scena insolita. Solo allora, i due ragazzi si resero conto in che condizioni erano e, imbarazzati, si staccarono immediatamente ridendo forzatamente per colmare quell'attimo di disagio che avevano creato.

"Che diavolo mi è preso? Accarezzare Nelson come se fosse la cosa più normale del mondo..." pensò Cesare lanciando un'occhiata incerta a Nelson, il quale, lo stava fissando anche lui con sguardo stranito. D'altronde anche l'altro ragazzo stava riflettendo su quanto accaduto e sul perché si fosse steso su di lui come se fossero una coppia di piccioncini appena nata. Alla fine non faceva più così da una vita con Bea che era ancora la sua ragazza, e lo aveva appena fatto con il suo migliore amico di sempre. Comunque, abbandonarono quei pensieri una volta che anche Beatrice si sedette con loro e tutti e tre ripresero a vedere il film. Quando finì, però, Cesare disse ai due ragazzi che forse era il caso per lui di tornare a casa, anche perché si stava facendo abbastanza tardi.

"No, ti prego! Resta a dormire qua e poi domani, con molta calma, te ne vai" gli disse quasi supplicandolo. Gli piaceva troppo la sua compagnia e non voleva aspettare la fine della quarantena per poter di nuovo stare insieme a lui. Almeno un altro giorno con lui se lo voleva fare.

"Ma Nelson, non mi sembra il caso..." affermò Cesare guardando preoccupato Beatrice per una sua possibile reazione negativa a quell'affermazione. Ma si sbagliò. Beatrice gli sorrise e gli disse che poteva restare da loro tutto il tempo che voleva. Nelson si illuminò e, per la prima volta da quando Cesare era arrivato, le parlò allegramente stilando con lei un menù speciale per quella sera. Così facendo, Cesare decise di avvisare i suoi che sarebbe rimasto da Nelson e di non preoccuparsi dato che poi sarebbe rientrato in un momento adatto per non farsi beccare dalla polizia.

Fuga in quarantenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora