Capitolo 3

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Il giorno dopo mi alzo prima di mio fratello, come al solito, preparo la colazione per entrambi, per poi sedermi al tavolo aspettandolo, poco dopo mi raggiunge e si siede al tavolo con me. "Dobbiamo passare a prendere Alvaro" mi dice dopo un po', facendomi quasi soffocare con un waffles "Mi prendi per il culo?" domando sarcasticamente e lui scuote la testa in segno di negazione "Non capisco come faccia a starti così simpatico, lo conosci da solo un giorno!" "E io non capisco come faccia a starti antipatico, è un tipo a posto" sbuffo e alzo gli occhi al cielo, per poi finire la mia colazione silenziosamente. Ripongo i piatti nel lavandino ripromettendomi che avrei lavato finita scuola, mi sistemo meglio i capelli ed esco entrando in macchina di mio fratello.

Ci fermiamo a prendere Alejandro, mi lascia un bacio sulla guancia e si siede nei posti dietro. Per tutto il tempo ridiamo e scherziamo, fino a quando Mattia si ferma davanti ad una casa che non ho mai visto e capisco subito che è quella di Romero, incrocio le braccia e sbuffo vedendolo uscire "Buongiorno ragazzi, che si dice?" dice Romero aprendo la portiera e sedendosi di fianco al mio migliore amico "Assolutamente nulla che ti debba interessare" rispondo secca "Aw, mamacita ti sei svegliata giù di morale?" alzo gli occhi al cielo e giro la faccia nella sua direzione bruciandolo con lo sguardo "Smettila di affibiarmi dei nomignoli" "Sai bene che non lo farò, dolcezza" mi fa l'occhiolino ed io mi rigiro rossa dalla rabbia, in momenti del genere mi devo calmare, soffro di attacchi di panico da quando mio nonno è morto, prendo dei respiri profondi per calmarmi, "Dacci un taglio, Alvaro" dice Ale notando la mia situazione e dallo specchietto retrovisore vedo Romero annuire.

Arriviamo a scuola e Kairi ci raggiunge "Hey ragazzi, ho sentito dire che oggi arriveranno dei nuovi studenti italiani, passeranno l'anno qui per vedere le differenze scolastiche" ci dice entusiasta, io e Mattia ci guardiamo negli occhi e facciamo un grande sorriso, mi prende in braccio stringendomi "Qualcuno della nostra patria" gridiamo allunisono, facendo ridere i ragazzi per poi staccarci "Finalmente potrai farti delle amiche" mi prende in giro Ale ed io sospiro "Le ho le amiche, solo che non usciamo spesso" rispondo, poi volto lo sguardo e noto Romero intento a guardarmi "Mh, chissà se ci sono delle belle ragazze, potrei fare colpo su una di queste" dice guardandomi dall'alto verso il basso, come se si aspettasse una mia reazione, io in risposta scrollo le spalle "Così finalmente ti levi" sorrido sarcasticamente e lui abbassa la testa quasi deluso, un po' mi dispiace averlo trattato così...

Entriamo in classe, oggi alla prima ora ho fisica, fantastico! Sospiro avviandomi verso la mia classe, quando vedo una ragazza visibilmente agitata, ha in mano un foglio e lo osserva attentamente, senza guardare dove va, infatti si schianta contro il muro "Ouch" dice toccandosi la testa, mi avvicino a lei e trattengo una risata "Posso aiutarti in qualche modo?" domando passandole la mano ed aiutandola a rialzarsi, alza lo sguardo verso di me ed arrossisce, è una bella ragazza, capelli scuri, occhi azzurro cielo e piuttosto bassina rispetto a me. Sbiascica qualcosa di incomprensibile "Cazzo" dice poi ed io mi metto a ridere, ricevendo uno sguardo confuso da parte sua "Puoi parlare in italiano con me, capisco che è difficile all'inizio" le dico, si sistema gli occhiali ed annuisce, per poi mostrarmi il foglio degli orari "Perfetto, ora hai fisica come me, possiamo andarci insieme" le sorrido e lei ricambia "Grazie mille, io sono Giada" le sorrido "Francesca" le dico per poi dirigermi verso l'aula di fisica...

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Spazio autrice:
Mi sta piacendo parecchio questa storia, anche se poche persone lo stanno leggendo, ma fa nulla. Detto questo, spero che il capitolo vi sia piaciuto e ci vediamo presto🖤

Obsesion || Alvaro RomeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora