È pazzia o è uno spettro?

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Marinette

Arrivammo a Nantes con il treno.
Era il modo più veloce per andarci e all'uscita dalla stazione prendemmo un taxi.

Quando Julia diede l'indirizzo al tassista lui ci guardò malissimo.

- Esattamente in che posto stiamo andando? - chiesi preoccupata.

- In un locale di spogliarellisti - disse diretta - Dove vuoi trovarli gli spogliarellisti? -

- Perché ho accettato? - chiesi perplessa.

- Perché mi vuoi bene! -

Aveva ragione e forse perché avevo il bisogno irrefrenabile di dare del torto ad Alya e a tutti i miei vecchi amici che erano convinti che avevo interrotto la mia vita e volessi buttarla al vento.

Non che sarei andata a vantarmi con qualcuno di essere andata a vedere dei tizi che si spogliavano per soldi.

Guardai fuori dal finestrino e notai che ci stavamo addentrando in una zona diversa da dove eravamo partiti: sembrava una zona mista tra poveri e ricchi.

- Ma in che posto stiamo andando? - chiesi quando notai le case malandate e la gente che c'era in giro.

- Il locale non è in una zona ricca - mi spiegò Julia - Ai ricchi piace venire qui a buttare soldi ma senza farlo sapere in giro. E fidati guadagnano più così che lavorando in una villa come camerieri -

- Su questo non ci sono dubbi - intervenne il tassista - Angelique a trovato un ottimo lavoro -

Julia guardò il tassista con un sorriso e si sporse verso il guidatore.

- Allora piace anche a lei quel posto...pensavo andassero solo le donne e i ricchi idioti - disse la mia amica.

- E anche uno dei migliori bar della zona, si può andare a bere senza problemi e senza dover per forza guardare lo spettacolo, comunque quei ragazzi sono bravi - rispose l'uomo.

- Nessuno dice il contrario - rispose Julia.

A quanto pareva questo locale era più conosciuti del Louvre a Parigi.

- Comunque eccoci arrivati - disse il tassista.

- Andiamo! - esclamò Julia pagando la corsa e uscendo fuori tutta allegra.

La seguii e guardai nella sua stessa direzione.

Non era un bar!
Era una casa a tre piani, non era ricca ma non aveva un aspetto malandato, anzi sembrava essere stata ristrutturata di recente.
La facciata era bianca ma di sera si vedeva a malapena per via delle luci al neon dell'insegna che si spegnevano e accendevano a intermittenza: il nome del posto era "Angelique's pub show" non era un nome che rimaneva impresso ma faceva la sua figura.

Davanti all'entrata c'era una fila enorme, lunga più di due metri, la maggior parte erano tutte donne e parecchie di un età che andava oltre i quarant'anni.

Guardai la file, guardai Julia, e guardai l'orologio.
Erano le nove passate, saremmo riuscite ad entrare, come minimo, a mezzanotte passata.

Scossi il capo, senza speranze.

Perché non ero rimasta al sicuro e al caldo nella mia camera del campus?

Perché mi ero fatta convincere ad andare in un posto simile?

- Che c'è adesso? - mi chiese la mia amica.

Indicai la fila.

- Spero che tu stia scherzando! - esclamai - Morirò di vecchiaia prima che riusciamo ad entrare! -

Miracoulus: C'est La VieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora