"Cos'è un bacio al tramonto se non c'è l'alba di un amore?"

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Svuota la mente.

Inspira.

Trattieni il fiato.

Butta tutto fuori, anche i pensieri.

Oggi è il 24 gennaio. È la prima volta che mi metto davanti a questo foglio bianco, chissà quante me ne serviranno ancora. Tra tre mesi saranno passati esattamente 4 anni dal nostro primo incontro.

Ho deciso di prendermi del tempo.

Per me, per te, per noi.

O meglio, per scrivere di me, te e noi.

Per la prima volta da quando abbiamo smesso di parlarci, ma soprattutto di ascoltarci, voglio rientrare in questo mondo.

Fa sempre male. Sempre. Ma voglio lasciare andare tutto questo dolore, capisci? E se lascio le cose così come stanno senza parlarti un'ultima volta, questa, non ce la farò mai.

Devo poterti lasciare andare. E non riuscirò a farlo se non saprò di averti detto tutto.

Perché l'unica cosa che sto amando mi sta uccidendo.

Nella vita è importante che ogni cosa abbia una giusta conclusione. Solo così si trova la pace. Altrimenti rimangono le parole che avresti voluto dire e non hai mai detto, e il tuo cuore è pesante e colmo di rimorso.

Io penso che alla fine tutta la vita non sia altro che un atto di separazione, ma la cosa che crea più dolore è non prendersi un momento per un giusto addio.

Un respiro.

Lungo.

Butta fuori tutti i tuoi pensieri o finirano per ucciderti.

Questa non sarà una lettera come tutte le altre.

In cui ti dico quanto mi manchi, quanto ti amo ( e soprattutto ti odio). No.

Oggi sarà diverso.

Oggi racconterò una storia. La nostra . E lo farò qui, su questo sito che hai sempre usato, perché voglio che tutti leggano. Voglio che tutti vengano a conoscenza di quanto può davvero far male essere amati da te.

Loro non lo sanno. Nessuno di loro lo sa. Nessuno. Solo io.

Quindi. Altro respiro. Pensieri su carta.

Iniziamo.

Ci siamo conosciuti il 24 aprile del 2016. Quattro anni fa. Io avevo 21 anni. Tu 23. Eravamo così giovani. Così stupidi.

Ma partiamo dall'inizio.

Io ero fidanzato con Lisa, ma non me ne fregava niente. Volevo qualcuno da scoparmi ogni volta che ne avessi bisogno. E il fatto che lei fosse una ragazza rendeva la mia bisessualità più etero. L'idea che la gente mi vedesse come un gay mi infastidiva, mi faceva sentire debole.

Forse perchè a causa del mio aspetto -la faccia da bambino, i capelli biondi, gli occhi grandi- le persone avrebbero dato per scontato il mio prenderlo in culo.

Cosa che, come tu ben sai, non era affatto vera.

E quindi, l'unico modo per far si che nessuno avesse pregiudizi su di me era fingermi etero. Ma, ovviamente, nessuno nella storia che abbia mai provato a nascondere la propria natura ci è mai riuscito.

E quindi, anche io, tradivo in continuazione la mia ragazza con chiunque.

Mi piaceva essere amato, lodato, vedere come chiunque si innamorava di me. Son sempre stato bravo in questo. Le parole, sono sempre state la mia arma, per far cadere chiunque ai miei piedi. Meglio ancora se quel 'chiunque' era fidanzato o etero, la sfida era più interessante, ed ovviamente vincevo sempre io.

A Yoon.Where stories live. Discover now