Aprì la porta ed entrò di corsa dentro.
Era bagnato fradicio, vista la tempesta che fuori imperversava. Non aveva nemmeno portato un ombrello con sé.
Forse perché, quando era uscito, non stava piovendo ed era assorto nei suoi pensieri.
Si tolse la giacca, la posò e prese della legna; la portò al camino e, dopo aver sistemato i pezzi, li accese.
A quel punto, stanco per la corsa, si lasciò sprofondare sul divano di fronte al camino. Era sul punto di addormentarsi, quando l'occhio gli cadde su un oggetto sul tavolino affianco al divano.
Era un piccolo quadro.
Un piccolo quadro che conteneva una foto.
Nella foto vi erano raffigurati un uomo e una donna che sorridevano mentre abbracciavano un bambino.
Anche il bambino sorrideva, ma il suo sorriso era più arcuato ed era più riconducibile ad un ghigno.
La fissò per un po', dopodiché li lasciò sul tavolino e portò le mani sulla pancia, chiudendo gli occhi.
Cominciarono ad affiorare ricordi.
Sorrise.
Ricordi dei suoi genitori.
Il sorriso si inarcò, le guance si ritrassero, quasi tutti i denti furono visibili. Il suo non era più un sorriso.
Ricordò di come li aveva uccisi.
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Creepypasta:the horror stories
أدب الهواةCiao ragazzi in questo libro raccoglierò tutte le storie su creepypasta. sono storie di paura, alcune create per mettere terrore e scioccare il lettore altre sono prese da testimonianze di persone che sono sopravvissute all'attacco di queste creatur...