Ciò che ho visto

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Ho visto sciacalli, banchettare con il dolore
ho visto stormi di arpie, divorare il rancore.
Abito in un mondo di speranze infrante.
camminando incontro folle di persone senza volto.
Vagano, senza meta e sono tutti uguali fra di loro:
sono coloro che mai presero decisioni.
Mi trovo ai margini di un ponte distrutto
che un tempo collegava questa landa desolata
con qualcosa chiamato Futuro.
il suo nome era Ispirazione.
Continuando,lungo le sponde di un fiume
l'unico che porta acqua amara,
è il fiume delle lacrime mai versate.
Ho visto lì vicino un'imponente biblioteca
ahimè in fiamme, senza che qualcuno intervenga.
Ogni suo libro, conteneva un ricordo,
i ricordi di ormai nessuno.
Ho visto diavoli, vagare tra le strade
in cerca di persone da tentare,
offrendo loro Felici illusioni.
Ho visto un vasto cimitero, dove su ogni lapide
è inciso il nome di figli mai nati
e sul terreno arido, è sepolta ogni emozione,
lasciando posto, alla più cupa disperazione.
per non vedere questi orrori,
il sole si avvolge con una coperta di nuovole.
Di notte la città non emette un rumore
è buio pesto, come se, il tempo non esistesse.
Non c'è nessuna luce, o luna, non ci sono stelle
a illuminare queste strade. Luci che un tempo erano speranza.
Noi siamo i senza nome, flebili fantasmi, che vangano senza scopo
siamo voci, sussurri, echi che danzano nel vento, inuditi.
Siamo cadaveri vuoti, che bramano esistenza.

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