Rosso scarlatto

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La luce entrava flebile dalla tapparella leggermente sollevata. Il sole, da poco sorto, illuminava totalmente la stanza, rendendo difficile aprire gli occhi a Katsuki che si era appena svegliato.

La prima cosa che percepì fu il freddo, ancor prima di avere la forza di darsi totalmente alla realtà. Sentì il piede fuoriuscito dalle coperte durante il sonno e lo fece rientrare, svegliando i muscoli del corpo. Si stirò, stropicciando gli occhi e poi aprendoli, fissando con la vista appannata, il soffitto. Mosse, così, il braccio verso il comodino posto accanto al proprio letto per recuperare gli occhiali, che pose sul naso, percependoli ghiacciati sul naso.

Si mise seduto, stirando anche le braccia, scoperte per via della canottiera che aveva indossato per dormire. Katsuki non era tipo da pigiami, ma avrebbe decisamente dovuto cambiare registro, visto il freddo che il tempo stava regalando ultimamente.

Si guardò attorno qualche istante, sbattendo le ciglia un paio di volte dietro le lenti grandi degli occhiali, mentre metteva a fuoco i propri pensieri. Scostò le coperte e poggiò i piedi a terra, proprio accanto alle ciabatte che erano poste a caso sul pavimento, accanto al futon che si presentava sgualcito, segno che qualcuno ci avesse dormito.

Strizzò un occhio dietro la lente, avendo cura di non sporcarla e si tirò in piedi, curioso di sapere se il futon fosse freddo o caldo. Si chinò, venendo investito dal profumo di cui quelle coperte erano impregnate e mise una mano tra le coperte, percependole ghiacciate, come il resto delle cose in quella stanza. Katsuki si chiese se avrebbero mai deciso di riparare il sistema del riscaldamento, dato che gennaio era nel culmine del suo scorrere e nel dormitorio della 3A dovevano utilizzare un numero esagerate di coperte per non morire assiderati durante la notte.

Si mosse verso la sedia posta di fronte alla scrivania e recuperò la felpa e i pantaloni da indossare per potersi recare in sala comune a fare colazione, anche se l'obiettivo principale era quello di trovare Eijioru, sparito dal proprio letto.

Uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle, con lo stesso freddo presente nella stanza, che lo accolse anche lì. Si portò le mani sulle braccia, percependo un brivido, mentre i denti sbattevano, cercando di recuperare un po' di calore dal movimento muscolare.

Sbuffò sulle mani e camminò nel corridoio per raggiungere l'ascensore.

Tutto era silenzioso, essendo domenica mattina. L'unico rumore era quello dei propri passi sulla moquette posta in corridoio. Il proprio pensiero, quindi, corse a dove potesse trovarsi il ragazzo che sarebbe dovuto essere ai piedi del proprio letto, dormiente come sempre. Perché Katsuki si svegliava sempre prima di Eijioru. Approfittava di quei momenti per osservarlo dormire, nell'unico istante in cui sembrava in quiete, tranquillo, persino dai propri pensieri più oscuri. Perché Eijioru non era solo positività allo stato puro. Quando si permetteva di pensare, improvvisamente vedeva il suo sguardo mutare, divenire triste, senza che nulla fosse davvero successo. Era in quei momenti che Katsuki avrebbe voluto creargli un'esplosione sul viso, solo perché lui così non voleva vederlo. Ce n'erano state tante di occasioni in quei tre anni in cui Eijirou aveva raccontato tutta la propria vita a Katsuki e finalmente lui aveva potuto comprenderlo nella sua totalità.

Era stato difficile dover ammettere di avere qualcosa in comune con il ragazzo dai capelli rossi che aveva detestato solo per la prima parte del primo anno in quella scuola.

Eijirou gli aveva raccontato di come avesse odiato il proprio quirk per parte della propria vita, rendendogli così, difficile utilizzarlo. Quando era apparso, per la prima volta, si era creato quella cicatrice sull'occhio destro, perché stava cercando di asciugarsi le lacrime, non rendendosi conto che la mano fosse indurita. I suoi genitori lo avevano portato per anni dallo psicologo, ma aveva imparato ad apprezzarlo solo intorno alla prima superiore quando Ashido gli aveva dato la spinta per essere se stesso.

Rosso scarlatto [Kiribaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora