hearts puzzle

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Di ferro erano le catene attorno al cuore di quel ragazzo. Come indissolubile era lo sguardo che poggiava su parte del corpo del fidanzato.

Erano entrambi seduti in quel treno, diretto chissà dove. Il silenzio del tardo pomeriggio, aleggiava nella carrozza di quel vagone che correva. Nonostante i chilometri orari che realmente stava percorrendo, per i due innamorati era tutto immobile, fermo davanti ai loro occhi. I paesaggi che si affacciavano dal finestrino affianco ai due; il capotreno che, a volte - a passo svelto, camminava alla loro sinistra; le rondini che sputanvano di rado in quel cielo limpido leggermente inscurito dall'orario in procinto del tramonto. Tutto fermo. Sia nei movimenti che nel tempo.

L'unica cosa che i ragazzi riuscivano a percepire correre all'impazzata, erano i loro muscoli situati dentro la cassa toracica. Come se quest'ultima potesse amplificare i rumori dei battiti, facendone uscire degli eco assordanti. Quei due cuori riuscivano a pompare così tanto sangue alla volta nonostante le posizioni ferme e rilassate dei due corpi e del mondo che li circonda. Dettati solo dai sentimenti reciproci delle due figure.

Il più grande sedeva affianco al finestrino, facendo dei grossi e profondi respiri, inebriandosi del profumo del corpo e dei capelli biondi del fidanzato. Quest'ultimo, se ne stava con la testa appoggiata sulla spalla del corvino - come capitava spesso- giocando con la sua mano, facendo roteare gli anelli tra le dita del suo fidanzato, con lentezza e cura, così lentamente che era quasi impercettibile il movimento. Seduto su una gamba piegata, schiacciata dal suo corpo minuto ma ben piazzato e muscoloso, e il sedile, ormai fattosi caldo dalla temperatura corporea del biondo. Mentre con l'altra gamba, a volte, la faceva dondolare a penzolone, sfiorando solo con la punta delle sue converse nere il pavimento della carrozza.

Un leggero ma ben visibile - enfatizzato dal suo colorito lattiginoso della pelle - rossore sulle gote e sul naso, che lo caretterizzavano, facendolo sembrare ancora più piccolo rispetto ai suoi 23 anni compiuti poco prima.

Non aveva chissà che pensieri nella mente, sembrava quasi godersi semplicemente quel momento con assoluta semplicità, ma con un grande significato per i due. L'unica cosa che gli ronzava nella testa era come ogni tipo di anello stesse bene sulle dita del suo fidanzato. Ne aveva visti e ammirati tanti da quando - e sicuramente anche prima- si erano fidanzati, e ogni volta si stupiva di come ogni cerchio, di qualsiasi materiale, forma e grandezza, stessero bene adornando le 10 dita magre ma non troppo sottili del corvino. Aveva qualche preferenza, ovviamente. Preferiva quelli più spessi d'argento, magari con incisa qualche frase significativa, o qualche simbolo. Capitava spesso che il biondo regalasse all'altro quel tipo di anelli, per poi passare innumerevoli minuti a decidere su quale dito stessero meglio.

Il maggiore amava quel suo piccolo cruccio, quelle sue cure, quelle sue attenzioni. Amava vedere il suo piccollo sfioragli le dita e gli anelli delicatamente, come se si potessero consumare se solo il tocco fosse poco più intenso.

Non se lo erano mai detto, per lo meno non a parole. Ma entrambi, ormai, avevano bisogno sia fisico che mentale di quelle attenzioni. chi nel darle, chi nel riceverle.

La loro relazione era nata propio da degli anelli, e consideravano quell'oggetto come fosse sacro per loro. Il loro simbolo. Jimin ricordava ogni giorno quella volta in cui era entrato in un negozio di gioielli per prendere un anello alla madre. Yoongi era di turno in quel negozio e lo trovò davvero un bellissimo gesto.

Sul volto del corvino resideva un delicato sorriso. Uno di quelli leggeri, che stendono le labbra dalle pieghette naturali, che schiaccia leggermente lo spessore delle labbra, ma non lascia intravedere i denti.

Entrambi avrebbero voluto fermare il tempo in quell'istante. Non perché non vivessero mai momenti del genere, anzi!
Yoongi aveva paura che un giorno si potesse stancare dei suoi anelli. Magari trovando un altro punto di riferimento. Però non sarebbe stato lo stesso.
Jimin aveva pura che il più grande si sarebbe stancato del suo impossessarsi delle dita dell'altro.

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𝗿𝗶𝗻𝗴𝘀 𝗮𝗿𝗼𝘂𝗻𝗱 𝗼𝘂𝗿 𝗵𝗲𝗮𝗿𝘁𝘀  \\ ღ yoonmin ღDove le storie prendono vita. Scoprilo ora