Richiesta da: giulia070604
Raiting: Rosso
Coppia: Jercy
Era il giorno di San Valentino e Jason Grace voleva festeggiarlo con il suo fidanzato, uno dei più grandi eroi del campo, uno dei migliori eroi di tutti i tempi: Perseus Jackson. Percy e Jason si erano conosciuti durante la missione per evitare la risurrezione di Gea, la dea primordiale della Terra. A quei tempi erano entrambi fidanzati con due bellissime ragazze Piper e Annabeth, rispettivamente figlie di Afrodite e Atena. Avevano rotto perché le due ragazze avevno tradito i rispettivi ragazzi, i quali erano stati l'uno il sostegno dell'atro, durante tutta la missione e dopo la rottura, e da quel momento iniziarono a passare moltissimo tempo insieme. Era tutto così sbagliato per loro, Percy si sentiva strano quando era con Jason, come non si era mai sentito, nemmeno con Annabeth. Da quando aveva rotto con la ragazza e passava del tempo con il figlio di Giove, Percy si ritrovava sempre più spesso a pensare al ragazzo. Si chiedeva come mai, non trovando mai risposta, non volendola trovare, conscio che non gli sarebbe mai piaciuta. Passando sempre più tempo insieme il loro rapporto era diventato molto profondo e sincero, sempre con quella piccola competizione che c'era sempre stata tra di loro. Percy era sempre più confuso perché più passava tempo con Jason, più i suoi sentimenti crescevano, più i suoi sentimenti crescevano più era spaventato, fino a quando non si sentì sempre in imbarazzo a passare del tempo con il suo "amico". Come sempre si ritrovò nella sua cabina a piangere a causa della sua confusione. Quello era stato il momento in cui si era reso conto di provare dei sentimenti profondi verso suo cugino da parte divina romana. Dopo che ebbe accettato i suoi sentimenti chiamò Afrodite, la dea dell'amore e della bellezza, l'unica che in quel momento potesse aiutarlo. La dea analizzò la situazione dal punto di vista di Percy e consigliandolo su come comportarsi. Jason aveva convocato la controparte romana di Afrodite: Venere. Entrambe avevano consigliato i giovani e avevano fatto in modo che si incontrassero nell'unico luogo del campo mezzosangue in cui i due elementi si univano.
I due si incontrarono per caso sulla spiaggia e in quel momento una brezza arrivò. Quella brezza marina era anche carica di elettricità, che nessuno dei due percepì. Da quel momento avevano iniziato ad uscire insieme, si erano dichiarati e fidanzati e adesso era il loro quarto San Valentino come coppia. Entrambi avevano una sorpresa spettacolare per l'altro, una sorpresa stranamente diversa e simile. Si erano dati appuntamento sulla spiaggia e quella stessa brezza marina che li colpì quattro anni prima, li inondò ed esattamente come quel giorno si baciarono. Jason aveva organizzato un picnic, aveva cucinato tutto ciò che Percy e lui amavano e tutto il cibo per Percy era rigorosamente blu. Pranzarono parlando del più e del meno fino a quando non ci fu il momento del regalo. Jason si inginocchiò e prese la mano al figlio di Poseidone e con l'altra tirò fuori una scatoletta in velluto azzurro-blu. Percy si sentì mancare la terra sotto i piedi. -Vuoi tu Perseus Jackson, figlio di Poseidone, sposarmi e passare il resto della tua vita con me?- Fece la proposta il biondino. Percy gli saltò semplicemente tra le braccia e lo baciò e quello bastò a Jason. Percy però non gli aveva ancora dato il suo regalo, ma preferì così almeno sarebbe stato ancora più bello. Jason continuò a baciare Percy fino a perdere il fiato. Percy lo portò fino alla sua cabina e chiuse la porta. -Jason, sono pronto, voglio fare l'amore con te.- Esordì il figlio di Poseidone. Jason rimase scioccato, non lo avevano mai fatto, erano anche entrambi vergini e sarebbe stata in assoluto la prima volta per entrambi e sarebbe stata magica. -Percy sei sei sicuro?- chiese un po' titubante il figlio di Giove. Percy annuì, convinto della sua scelta, sicuro come non mai di ciò che voleva. Amava Jason più di qualsiasi altra cosa e più di se stesso, il regalo di Percy non era solo la sua prima volta, ma anche un piccolo tatuaggio speciale che li rappresentava.
