29 dicembre, 2025
21:30Erano ormai passate diverse ore quando si rese conto di essere seduto davanti alla finestra e di star fissando il suo riflesso specchiato nel vetro; il suo viso era evidenziato da due grosse occhiaie, che circondavano i suoi occhi verdi ormai senza vita, le labbra erano screpolate ed erano ben evidenti dei segni, dettati dallo stress del giovane, ma la cosa che gli fece storcere il naso furono i suoi folti capelli ricci, essi ricadevano sul suo volto invecchiandolo di qualche anno. Non vi era nemmeno l'ombra del ragazzo ventenne che sarebbe dovuto essere.
Gli vennero in mente gli anni venuti, quando passava le ore a prendersene cura ed un sorriso amaro si formò sul suo viso.
Era ormai diventata un'abitudine fissare fuori oltre quel davanzale e vedere come il mondo andava avanti, mentre lui sembrava l'unico a non esserne in grado.
Eppure lui ci aveva provato, ad andare avanti, ma non poteva farlo. Lui non poteva sorridere sapendo che loro non l'avrebbero più potuto fare.
Aveva provato a dormire per riprendere le forze, si era iscritto persino all'Università di Psicologia a Milano, pur di stancarsi ed addormentarsi la notte, ogni volta gli sembrava di esserci riuscito, ma bastava un frangente di secondo per rendersi conto che non sarebbe durato a lungo; gli incubi erano più forti di lui.
Era finito anche dicembre, di lì a poco sarebbe dovuto tornare all'università, ma lui non se ne rendeva conto. Si era perso nei suoi pensieri, era nuovamente bloccato nel passato, e non sapeva come uscirne.
Aveva sempre vissuto la sua vita con spensieratezza, pur non avendo tutto dalla vita, ma quando gli venne strappato via quel poco che aveva non ce la fece più.
Riviveva ogni singolo momento come se fossero scene di un film da rivedere e rivedere, senza poter fare nulla.
Voleva tanto andare avanti, cambiare film, ma ogni volta si ritrova in quel maledetto anno.
25 febbraio, 2020
18:30Era appena tornato a casa dopo essere stato dal suo migliore amico a giocare a quel famoso gioco. Ne erano rimasti così affascinati che dovettero finirlo il giorno stesso.
Appena mise piede in cucina la voce di suo padre lo mise in allerta: qualcosa non andava.Stava guardando il telegiornale e gli disse di sedersi accanto a lui.
Lo fece senza obbiettare, mettersi contro di lui non sarebbe stata una buona idea e lo sapeva bene, ascoltò le parole del padre attentamente e lo guardò stranito tutto il tempo. Da quel poco che aveva capito era necessario rimanere a casa la maggior parte del tempo, uscire solo per le necessità di primo grado o con permessi speciali e questo fino a tempo indeterminato. Una quarantena. Sbuffò contrariato, non aveva nessuna intenzione di rimanere a casa senza fare niente, si sarebbe annoiato a morte!
Annuì al padre ma non commentò, sicuro che se l'avesse fatto sarebbe scoppiata una lite, e ricevette un mezzo sorriso di rassicurazione.
"Non preoccuparti, andrà tutto alla grande!"
Quella fu una delle ultime frasi che udì da suo padre .
Se qualcuno l'avesse avvisato prima, non avrebbe permesso al padre di andare al lavoro nei giorni seguenti; se qualcuno l'avesse avvisato prima, avrebbe seguito tutte le raccomandazioni date dal suo vecchio.
Ma nessuno l'aveva avvisato e suo padre andò in ospedale per trovare una cura, per aiutare le famiglie, anche a costo della vita.
E lo fece, rimandò a casa centinaia di persone, ma lui rimase lì e non tornò più da lui.

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The choice //Completa//
Cerita PendekDal testo: "Sorrise al ragazzo mulatto davanti a lui con la promessa, appena stipulata, di scriversi tutti i giorni, ogni ora e di raccontarsi sempre tutto, dopotutto erano migliori amici dall'età di sei anni! Nemmeno una stupida quarantena avrebbe...