Capitolo 22.

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"Non mi hai più chiamato"
"È una domanda o un'affermazione?" chiesi ironicamente.
"Eve!! Stavo solo facendo il mio lavoro"
"Ma non mi dire" sussurrai,
"Sai che è cosi"
"Mi ricordi tanto una persona che conosciamo entrambi, dite le stesse cose" aggiunsi,
"Vuol dire che esiste qualcosa su cui siamo ancora d'accordo" rispose facendomi intendere che aveva capito a chi mi riferissi.
"Io non ne sarei tanto fiero fossi in te" 
"Ma non mi dire" sussurrò imitando la mia espressione ironica di poco tempo prima.
"Hey Cassie!" la salutai andandole incontro,
"Ciao Evie!!!" rispose lei iniziando a correre per raggiungermi,
"Vacci piano!
Non vorrai cadere su quei cosi!" dissi indicando le sue scarpe.
"Io non cado mai!" rispose prima di abbracciarmi.
"Mi sei mancata tantissimo" sussurrai passandole una mano tra i capelli.
"Anche tu sorellona, non immagini nemmeno quanto" rispose stringendomi ancora più forte.
"Scusami se non..." iniziai e lei mi lasciò andare per darmi un pizzico,
"Hai colpito Clay! E Caleb!" aggiunse,
"Cal non era in programma..."
"Mi stai per caso evitando signorina?" sentii chiedere dalle mie spalle.
"Ehm...non so...forse?" risposi voltandomi lentamente.
"Ah si?
Credo di averti cresciuto molto meglio di così Eve Claire Haas!"  continuò mio padre iniziando a ridere.
"Hai ragione!
Ciao papà!" lo salutai buttandogli le braccia al collo.
"Ciao piccolina" rispose lui stringendomi.
"Non me lo sarei mai aspettato da te, lo sai?" continuò senza lasciarmi,
"Si, lo so" risposi restandogli incollata.
"La mamma vuole che ti dica qualcosa..."
"Si, so anche questo" risposi lasciandolo.
"Ma non ha specificato che non potessi complimentarmi per..." iniziò abbassando la voce,
"Papà!
Non devi complimentarti!
Gli ha dato un pugno!!" urlò Cassie dandogli uno schiaffetto sul braccio.
"Beh certo e questo è stato sbagliato. Eve, è stata una cosa assolutamente...!"
"Non ci credo!
Poi non venirmi a dire che non è la tua figlia preferita!" insistette Cassandra.
"Ma no tesoro!
Siete entrambe..."
"Si, lo so" commentò Cassie poi dandomi un altro pizzico.
"Ahi!" urlai.
"Te lo meriti!" rispose.

***

"Qualcuno ha fretta di andarsene" sussurrò Alex guardando Roarke chiamare i suoi uomini.
"Dove è la presidente?" domandò Nimah guardando Caleb.
"Mamma a che punto sei?" le domandai parlandole tramite l'auricolare.
《Prendete tempo ora non posso.
Non fatelo andare via, per nessun motivo》rispose prima di interrompere la conversazione.
"Ci serve tempo" annunciai cercando di pensare a qualcosa.
"Ci penso io!" esclamò Caleb salendo sul palco.
《Oh no! No!》 sentii sussurrare Shelby.
"Credo che tuo fratello Clay non ne sia tanto entusiasta!" sussurrò Nimah cercando di non ridere.
Io mi voltai leggermente e notai con la coda dell'occhio che Clay era sul punto di svenire.
《Cosa vuole fare?》domandò Harry guardandomi dall'altra parte della stanza.
"Non guardare me" risposi scuotendo la testa.
"Gentili signori e signore di Washington..." iniziò Caleb tichettando sul suo bicchiere per attirare l'attenzione.
《Sto per piangere》 riprese Shelby avvicinandosi a me.
"...vorrei proporre un brindisi.
Non a Clay e Maxine, hanno già tutta l'attenzione su di loro ma ai coraggiosi patrioti che hanno reso grande questa nazione, come George Washington.
È stato così grande che hanno dato il suo nome ad una città e uno stato e Abramo Lincoln, l'unico repubblicano di cui nessuno si vergogna..."
"Booth dimmi che sei abbastanza vicino per riprenderlo!
Ti prego" sussurrai iniziando a ridere.
"...ah...e farei un applauso a Henry Roarke sigori e signore..."
《Applaudite》sussurrò Owen e tutti iniziammo ad applaudire,
"...Henry dove sei?
Eccolo signori e signore, un vero patriota.
Distruggerebbe il paese per proteggerlo.
Ho scritto una canzone per il signor Roarke, fa così..."
"Ho bisogno di bere" esclamò mio padre dirigendosi al buffet.
"C'era una volta un vecchio fascista.."

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"...vuole i Musulmani tutti in fila su una lista.."

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"...con un bel calcione li vuol mandare via..."

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"...la prossima volta tocca agli Ebrei..."

"Dove stai andando?" mi domandò Nimah non ottenendo risposta però, perché dopo un breve cenno mi affrettai a camminare

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"Dove stai andando?" mi domandò Nimah non ottenendo risposta però, perché dopo un breve cenno mi affrettai a camminare.

Make Me Hate You Again | Clayton Haas [ Da Revisionare ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora