Capitolo 20: Asgard

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Pov Loki

«Come sta?» chiedo camminando avanti e indietro.

Mi trovo di fronte all'enorme portone d'oro che separa il corridoio dall'infermeria e non posso fare a meno di pensare al peggio.

Lyanna è stata trafitta da una spada per colpa mia, se solo non fossi stato così stupido da andarle a sbattere.

Per fortuna Heimdall aveva ricevuto il mio messaggio e grazie al Bifrost ci aveva teletrasportati ad Asgard.

Quando ho dovuto spiegare ciò che era successo a Thor, beh, stranamente non sembrava sorpreso.

Sento il nodo che ho in gola crescere sempre di più mentre cerco di trattenere le lacrime.

Lo so, non devo piangere, e non è consono ad un Dio, soprattutto a me.

Ma io ci tengo troppo a Lyanna, mi sono affezionato a lei e l'idea di vedere uscire il suo corpo inerme da quella stanza mi rende altamente irritabile.

«Loki, calmati. Lei ce la farà» dice mio fratello appoggiandosi con la schiena al muro.

«Calmarmi? C'è poco di cui calmarmi» punto i miei occhi su di lui «È tutta colpa di Odino e dei suoi soliti trabocchetti, bugie e inganni»

Mio fratello sospira e incrocia le braccia al petto guardando altrove.

Dalla sua espressione sembra dispiaciuto, ma non capisco bene il perché.

E se lui...

Ripenso per un secondo all'esatto momento in cui gli ho raccontato della lancia e poi degli elfi.

Thor non aveva battuto ciglio, come consapevole già da prima di tutto.

«Tu lo sapevi» dico puntandogli un dito contro.

«Loki non è come credi io...»

Non lo lascio finire e mi avvicino a lui con passo veloce.

«Tu sapevi la verità e non ci hai avvisato!» afferro il cordoncino di metallo che tiene unito il suo mantello e lo stringo «Sei un miserabile. Se morirà sarà anche colpa tua»

Noto solo in quel momento che le mie dita sono diventate blu e Thor rimane impassibile fissandomi negli occhi.

Vedo il mio riflesso nelle sue pupille, mi sono trasformato nel mostro che fin dalla nascita non sapevo di essere.

La rabbia, per Lyanna, mi porta a questo?

Lascio andare il mantello di Thor e mi volto di spalle portandomi le mani sul viso.

So che i miei occhi sono rossi come il fuoco e stringo le dita sulle mie guance, quasi come a voler cancellare quel colore bluastro che contamina la mia pelle.

«Tu la ami» dice Thor spezzando il silenzio.

Sento una stretta allo stomaco e il mio cuore perde un battito a sentire quelle parole.

Non rispondo e chiudo gli occhi cercando di calmarmi.

«Tu lo sai. O non avreste potuto spezzare la maledizione» continua lui con tono pacato.

Sento che si sta avvicinando a me.

Guardo le mie mani e finalmente vedo che la pelle è tornata chiara, stringo le dita in un pugno fino a far diventare le nocche bianche.

«Ecco perché odiavi l'idea che io la sposassi. E Loki...mi spiace per ciò che è successo, la maledizione della lancia...io sì lo sapevo ma...»

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