四 (shi)

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Era passata ormai una settimana da quell'episodio successo a Jimin a scuola.

I suoi genitori ero accorsi subito preoccupati per la salute del figlio. Ma con un po' di riposo tutto era tornato normale.
Per quanto normale potesse essere la vita di Jimin.

Le sedute con la psicologa continuavano per il meglio. O almeno così credeva la dottoressa Choe.

Jimin era così bravo a mentire che perfino la donna era caduta in quella trappola.

-Mi preoccupa un pò questa situazione Jimin, devo essere onesta. Piano piano dobbiamo riuscire a lavorare anche su questa tua fobia e lo sai. Non ci possiamo permettere che ricapiti perché qui c'è a rischio la tua salute Jimin, lo capisci?-
Chiese la dottoressa rivolta al ragazzo bianco che però teneva lo sguardo sulle sue mani che erano poggiate sulle sue gambe magre.

-Io... Lo so si, e ci lavorerò. Ma non ora, non mi sento in grado di riuscire ad affrontarla. Sto già cercando di affrontare il mio problema con il cibo, non posso pensare di dovermi occupare anche della mia fobia. Non c'è la posso fare-
Disse il ragazzo tenendo lo sguardo sulle gambe. Gambe che lui vedeva enormi.

-Va bene Jimin, prenditi il tuo tempo. Quando ti sentirai pronto allora ti aiuterò-
Disse la dottoressa Choe facendo un dolce sorriso al ragazzo.

Il ragazzo semplicemente annuì.

Parlarono di come era andata la settimana, di come Jimin stava andando a scuola e dei suoi genitori. Il tempo passò veloce e la fine della seduta arrivò.

Jimin come suo solito pagò la dottoressa, con un inchino la salutò e si avvio verso l'uscita.

Fuori dalla porta incontrò Yoongi.

-Oh... Emh ciao Yoongi-
Disse il biondo con voce molto bassa, quasi avesse paura che qualcuno potesse sentirlo.

-Che cazzo vuoi sfigato? Levati che sono in ritardo-
Disse Yoongi con voce tagliente sorpassando malamente il ragazzo senza alcuna delicatezza.

Jimin si domandò del perché di quel comportamento. Settimana scorsa lo aveva aiutato e portato in infermeria e ora lo trattava come se fosse uno sconosciuto.

"Certo Jimin che si comporta così. Alla fine ha ragione sei solo uno sfigato. Chi mai vorrebbe stare con uno come te? Guardati, sei così grasso. E poi questa stupida paura di essere toccato. Di sicuro ti avrà aiutato solo perché gli facevi pena. Svegliati! Sei destinato a stare solo. Questo è il tuo destino. Sei solo spazzatura"

Come di consuetudine, la vocina nella sua testa non la smettesa di insultarlo. Anche se alla fine aveva ragione. Chi mai avrebbe voluto stare con una persona come lui?

Forse anche Taehyung gli rra amico e gli stava accanto solo perché gli faceva pena.

Lo squillo del suo cellulare lo fece allontanare da tutti quei pensieri.

Rispose senza nemmeno guardare chi era.

-Pronto?-

-Jiminie, sono qui al parcheggio ti sono venuta a prendere. Solo che non ti vedevo arrivare e mi stavo preoccupando. È tutto apposto?-
Chiese la donna con voce allarmata.

-Si eomma, scusami ora arrivo-

Buttò giù la chiamata e si avviò verso la macchina a di sua madre.
Certo, avrebbe preferito tornare a piedi, così almeno avrebbe potuto fare un pò di allenamento, ma sua madre aveva insistito perché lo andasse a prendere visto che il tempo fuori non prometteva bene.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 28, 2022 ⏰

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Two Hearts Wounded // Yoonmin Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora