We need to go deeper ꙳
In una fresca serata di inizio primavera, la quiete dilagava in uno dei quartieri più periferici della città di Seoul.
Le luci a neon delle insegne mantenevano quelle loro tonalità fluorescenti, ma i locali di Hongdae continuavano ad essere preferiti dalla massa, che pertanto snobbava quell’area ancora emergente.
Nonostante ciò, la primavera coreana non osava fermarsi; i fiori di ciliegio sbocciavano più colorati che mai e la perenne presenza di un lieve venticello, spargeva il loro profumo per tutti quei vicoli dimenticati.
Im Jaebum passeggiava inosservato sulla via principale, diretto al ristorante in cui era solito lavorare cinque sere a settimana.
Sbuffava infelice poiché era consapevole di doversi subire le insopportabili lamentele dei suoi anziani datori di lavoro ed il tono di voce dell’amico Yugyeom, che era anche il suo “collega”.
Varcata la soglia del locale, fu, come aveva previsto, assalito dall’amico.
-STASERA FIESTA! Nessun signore o signora Kang fra le palle!- esclamò, muovendo il bacino in un moto ondoso, frenetico ed alquanto imbarazzante.
-Ma che gioia…- disse Jaebum con un finto sorriso e pochissimo entusiasmo sul volto –Peccato che tu abbia dovuto scegliere il mio stesso lavoro-
-Eh dai JB! Ci possiamo divertire e, almeno per questa sera, non dovremo sgobbare inutilmente!-
-Sisi- rispose svelto –Vado a sistemare la giacca.-
Detto ciò, superò l’amico che era già pronto dietro al bancone ed uscì a prendere un po’ d’aria sul retro in modo da concedersi, il vero e proprio lusso, di fumarsi una sigaretta durante l’orario lavorativo.
Man a mano che i minuti passavano, si rendeva conto di quanto fosse fortunato a godersi in santa pace il meraviglioso tramonto che la posizione gli stava regalando.
In effetti era raro godersi un po’ di pace in una metropoli di quella portata.
Una volta rientrato, JB notò che Yugyeom stava ascoltando attentamente la radiolina che i signori Kang tenevano sulla mensola per sentire i notiziari.
Le uniche parole che riuscì a percepire furono “inseguimento” e “tentata aggressione”, molto popolari in quegli ultimi giorni, visto che continuavano a verificarsi.
-Cos'è quella faccia?- domandò, iniziando a lavare i piatti.
-C’è stata un’ altra aggressione…- sussurrò flebile Yugyeom.
-E ti stupisce la cosa?- chiese retoricamente.
-No, ma non ti sembra strano che continuino a verificarsi nella stessa zona?-
-Beh siamo pur sempre nella zona povera di Seoul…e poi tranquillo, nessuno ti aggredirà- rise lui.
-Non c’è niente da ridere...-
-Hai dimenticato il pollo comunque- lo interruppe JB, facendogli notare che nell’ordinazione mancasse la portata più importante.
-Per chi è?- chiese poi.
Yugyeom fece un cenno con il viso ed indicò una figura piuttosto minuta, seduta ad uno dei tavoli vicino all’entrata.
-E’ entrata circa cinque minuti fa, sembra essere molto di fretta-sussurrò in modo da non farsi sentire, ma una volta terminata la frase, l'individuo si alzò di scatto per ritirare la propria ordinazione.
I due si zittirono all’istante.
-Ecco la tua ordinazione! Spero che il pollo fritto e le patatine ti piacciano e se ti fa piacere ritorna dai Kang a mangiare!- affermò troppo entusiasta Yugyeom, mentre, con la mano sinistra, gli porgeva il sacchetto.
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a champion of the world, jb
Romance"La mia vita dipende dalla scelta che farai in questo istante"