La mia stitch

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*Piccola storia*
Lei era una mia compagna di classe, sempre sola a fissare il vuoto.
Era stata soprannominata Stitch, perché era sempre arrabbiata con il mondo e se stessa; era malinconia e triste aveva bisogno di qualcuno.
Io ero il classico ragazzo a cui tutte andavano dietro ma a differenza degli altri ragazzi popolari non me le filavo nessuna perché non erano mai quelle giuste.
Diciamo che ero la causa di parecchi cuori infranti ma non ci davo peso finché non conobbi lei...
Anche quel giorno stava rientrando in classe dopo l'intervallo, sola, triste. Appena si mise a sedere tutte le ragazze che le passavano a fianco incominciarono a chiamarla Stitch.
Come potevano essere così str**ze quelle? Fossero state belle e speciali come lei.
Le ragazze continuarono a insultarla per tutta l'ora dopo l'intervallo.
Una delle ragazze si alzò e su diresse verso di lei, la prese per una spalla e la scrollò troppo forte.
Lei come sempre non fece niente.
Sembrava che non gliene importasse nulla e che niente di quello che altre dicevano la colpissero in qualche modo. Continuavo a guardarla mentre la ragazza l'offendeva e lei se ne stava con i pugni chiusi sul banco poi in silenzio si voltò verso di me.
I suoi occhi erano un misto di rabbia, angoscia e un dolore grande da mettere i brividi. Mi bastò il suo sguardo per scattare in piedi.
Mi diressi verso il suo banco e spostai di peso la ragazza che ancora la stava torturando. Poi la guardai e tirai via dal banco e la strinsi a me. "Adesso basta lasciatela in pace". Lei mi guardò sorpresa ed io le sorrisi.
Tutti la chiamavano Stitch ma non sapevano che da la mia Stitch.

-Laura Capurro- -2015-

Dite di no al bullismo di qualsiasi tipo sia: verbale, fisico e cyber bullismo. Difendete chi amate dai bulli.
Chi ne soffre ne parli non è giusto soffrire da soli in silenzio.

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