🤍 Begin

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"È proprio come me la immaginavo!" Dissi a Hyejin, la mia migliore amica, nonché la prima persona con cui strinsi amicizia quando arrivai a Seoul. Hyejin era una mia compagna di corso alla Konkuk Univeristy, dove ormai da due anni studiavo Marketing e Management aziendale.
Non mi ero fatta molti amici. Sono sempre stata concentrata sullo studio e sul piccolo lavoro part-time che avevo trovato per potermi guadagnare un po' di soldi, senza dover continuamente contare sui miei genitori e sui soldi che ogni mese mi mandavano.
"La cucina non ti sembra un po' piccola?" Rispose la mia amica, sempre così attenta ai dettagli.
Avevo appena cambiato casa, o meglio, avevo appena comprato una casa tutta mia, proprio nel quartiere in cui ho sempre sognato di abitare, Itaewon.
Per due anni avevo vissuto nel dormitorio dell'università, ma ormai, con l'età che avanzava, avevo bisogno sempre di più di uno spazio tutto mio, avevo bisogno di diventare indipendente.
"Ma no Hyejin! Sono da sola, per me questo spazio basta e avanza!" Replicai.
Anche se piccola, quella casa era appena diventata il mio piccolo spazio personale, solo mio. La cosa che ritenevo migliore? Avere un bagno tutto per me, senza doverlo condividere con altre persone, come invece succedeva al dormitorio.
"Va bene Minji, io scappo, la mia pausa pranzo è finita. Ricordati di chiamarmi quando finisci il trasloco!"
Le feci un cenno con il capo, sapendo che sarei stata impegnata a mettere in ordine scatoloni fino a tarda serata.
Tirai un lungo sospiro, quasi come se dovessi raccogliere tutta la forza presente nel mio corpo, e mi decisi finalmente ad iniziare.
In poco più di due ore, avevo già sistemato la metà degli scatoloni, così decisi di prendermi qualche minuto di pausa, gustandomi una bottiglia di Banana Milk.
Adoravo il Banana Milk, fin da piccola io e mia sorella andavamo pazze per quella bevanda, che ai nostri occhi era sempre stata
l'alimento più buono nel mondo.
Nel momento in cui stavo per rimettermi al lavoro, sentii il cellulare squillare.
Controllai lo schermo, diceva "Messaggio da Jimin."
"Si fa sentire sempre nei momenti più sbagliati" pensai.
Jimin era il mio migliore amico. Da piccoli abitavamo nello stesso piccolo palazzo a Busan, i nostri genitori erano molto amici, di conseguenza siamo cresciuti insieme.
Io e Jimin abbiamo studiato danza nella stessa accademia, anche se purtroppo ho dovuto mollare tutto per concentrarmi sullo studio, proprio come volevano i miei genitori.
Loro non hanno mai appoggiato le mie passioni, ovvero il canto e il ballo. Dicevano spesso che la mia "fissa" nel diventare idol doveva sparire, avrei dovuto solo concentrarmi sullo studio e diventare una persona rispettabile, entrando nell'alta società.
Io, stupida, ho seguito il loro pensiero.
"Heiiiiii, vuoi uscire per prendere un caffè?? Daii è da tanto che non ci vediamo, sto cominciando a sentirmi messo da parte :(("
Mi sono sempre chiesta come Jimin potesse essere continuamente così felice e attivo, purtroppo non lo scoprirò mai.
"Va bene, ci vediamo fra 20 minuti!"

••••••••••

"Aish, odio quando fai tardi!" Dissi a Jimin, per fortuna che era stato lui il primo ad avere questa idea!
"Scusa, c'era un sacco di traffico, mi perdoni?" Pronunciò questa frase con un tono così dolce che non ho potuto non sciogliermi.
"Ma si! Però dovrai pagarmi il caffè" esclamai. Avevo anche trovato una scusa per non pagare.
Una volta entrati nella caffetteria, prendemmo posto al primo tavolo libero e ordinammo due Iced Americano, i nostri preferiti.
Ad un tratto, Jimin se ne uscì con un: "Hey Minji, ascolta la canzone... sai sicuramente chi è!"
Come riusciva a sentirla? Con tutte le voci dei presenti era impossibile udire la melodia.
"Jimin ma come riesci a....ODDIO" urlai, cercando di nascondermi immediatamente dopo che tutti gli occhi dei presenti si erano rivolti verso di me.
Jimin cominciò a ridere, e io colsi quell'occasione per tiragli un bel calcio sotto al tavolo.
Quella canzone...era proprio lui, Jeon Jungkook.
Jimin sapeva bene che avrei reagito in quel modo, me l'avrebbe sicuramente pagata cara.
Jeon Jungkook era uno degli idol più famosi a quel tempo. Aveva debuttato nel 2013 sotto la BigHit Entertainment, l'agenzia che lo avrebbe portato ad essere il solista più premiato negli ultimi 10 anni nella storia del Kpop.
Ah già, era anche la persona che adoravo di più al mondo.
"Jimin è ora di andare non credi?" gli dissi bisbigliando. Dopo quella figura mi serviva assolutamente un pò di aria fresca.
Pagammo, e decidemmo di andare a Hongdae, il quartiere "dei giovani", come lo chiamavano i miei genitori. Avrei sicuramente rimandato la faccenda scatoloni al giorno dopo.
Hongdae era il posto più frequentato dai ragazzi, in particolare dagli aspiranti trainee che cercavano di farsi notare dalle agenzie ballando per le strade di questo famossimo quartiere.
Io e Jimin amavamo guardare questi ragazzini che ballavano con una tale passione negli occhi, ci ricordava noi stessi qualche anno prima. Condividevamo il loro stesso sogno.
Purtroppo, eravamo troppo grandi per diventare trainee, o meglio, pochissimi cominciano a diventare trainee all'età di 21 anni.
"Minji, ti ricordi quando anche noi ballavamo così? Sembra proprio ieri" mi disse Jimin, con gli occhi lucidi.
Jimin aveva lasciato l'accademia per problemi al ginocchio, che gli avrebbero per sempre impedito di ballare ancora.
Lui era nato per ballare. Quando ballava esprimeva tutto se stesso, aveva una grazia tale da lasciare a bocca aperta chiunque lo guardasse.
Purtroppo quell'infortunio gli costò molto caro.
"Si Jimin, anche a me sembra ieri. Spero proprio che questi due ragazzi diventino trainee, sono davvero bravi!"
Restammo a guardare quei ragazzi ancora per qualche minuto, quando decidemmo che era arrivata ora di cena. Quella sera avremmo mangiato Samgyeopsal, il mio preferito!
Mentre raggiungevamo la macchina di Jimin, parcheggiata poco distante dalla strada principale, una donna si fermò davanti a noi.
Era una donna elegante, sembrava proprio una manager di qualche azienda importante.
Ci salutò educatamente, quando mi porse il suo biglietto da visita.
"Spero tanto di ricevere una tua chiamata, appena ti ho vista ho capito che eri perfetta! Buona serata ragazzi"
Io e Jimin avevamo avuto appena il tempo di ricambiare il saluto, quando la donna sparì nella massa di persone che riempiva la strada.
"Doveva essere molto impegnata per correre via in quel modo. Che dice il biglietto da visita?" mi chiese Jimin, fremendo dalla curiosità.
Quando lessi ciò che era scritto sul biglietto, ebbi quasi un mancamento, non potevo crederci.
"J-Jimin, è uno scherzo? É uno dei tuoi scherzi pessimi?" Gli domandai incredula, non poteva capitare proprio a me.
"Insomma Minji mi dici cosa c'è scritto su questo biglietto!" Esclamò Jimin, stava perdendo la pazienza.
"C'è scritto... BigHit Entertainment."

Closer than Ever || JK 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora