🤍 Louder than Bombs

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Seguii Jungkook e Sejin nell'auto di quest'ultimo.

"Non potete stare insieme"

E perché no?

Dopo quella frase, Sejin ci disse di seguirlo.

Non sapevo dove saremmo andati, e probabilmente nemmeno Jungkook, ma una mezza idea ce l'eravamo fatta entrambi.

Ero più che sicura che quella sentenza non fu data da Sejin in persona, non l'avrebbe mai fatto.
Era sicuramente coinvolto qualcun altro.

Dopo circa un'ora, arrivammo davanti alla sede della BigHit.
Ero sicura che l'ordine fosse partito dall'alto, in questo caso dal CEO.

Io e Jungkook prendemmo le distanze, per assicurarci che Sejin non ci urlasse contro di nuovo.

Saliti in ascensore, l'aria si faceva sempre più rarefatta dai lunghi respiri miei e del moro affianco a me.
Eravamo ansiosi, ma soprattutto avevamo paura.
Paura di non poter fare nulla per noi.

Quando arrivammo davanti all'ufficio del signor Bang, Sejin ci rivolse la parola:

"Ragazzi, sappiate che io non sono contro nessuno. Spero vada tutto bene."

Si, speriamo.

Entrammo in quello che era il lussuoso ufficio del nostro CEO. Il clima non era ottimo.

"Sedetevi, perfavore" disse lui, con polso fermo.

"Jungkook, credevo che il discorso di stamattina fosse più che sufficiente." Continuò l'uomo.

Quindi, Jungkook faceva sul serio quella mattina quando diceva di voler parlarne con il signor Bang.

"PDnim, io voglio davvero essere libero, o quantomeno far sapere che questa bellissima ragazza è al mio fianco" replicò Jungkook, facendomi rimanere a bocca aperta.

Prima i genitori, ora il signor Bang.

"Lo sai quali sono le conseguenze, ormai non sei più un rookie. Per me è no, chiuso il discorso." Contestò il maggiore, cercando di tenere testa all'insistenza di Jungkook.

Non potevo starmene lì seduta a guardare, avrei sicuramente dovuto dire qualcosa.
Purtroppo la rookie ero io, dovevo sottostare strettamente alle regole. Niente passi falsi.

Decisi comunque si prendere parola:

"Signor Bang, so di non avere voce in capitolo, ma la prego. Capirà sicuramente cosa stiamo provando in questa situazione. Immagino che le conseguenze saranno importanti, ma è la vita di Jungkook" dissi velocemente, tremando.

Avevo appena contestato quanto il mio capo aveva detto, e probabilmente mi avrebbero sbattuto fuori a calci.

"Minji, davvero mi stai contraddicendo? Dopo tutti gli sforzi che ho fatto per accettarti? A questo punto non avrei mai dovuto farlo. Avessi saputo che ti saresti subito lanciata su Jungkook, avrei strappato la tua foto senza nemmeno pensarci."

Rimasi scioccata. Quindi le agenzie accettano in base al comportamento e alla sottomissione e non in base al talento? Buona a sapersi.

Io, stupida, non spiaccicai parola nuovamente.

Susseguì un'infinita discussione tra il CEO e Jungkook, caratterizzata da pareri altamente contrastanti.

Ad un tratto, l'attenzione si rivolse su di me, in particolare, quella del signor Bang:

"Va bene. Vediamo fino a che punto arriviamo. Minji, se vuoi che Jungkook parli della vostra relazione, dovrai smettere di essere una trainee alla BigHit. Al contrario, puoi rimanere qui e continuare verso il debutto, lasciando Jungkook"

Closer than Ever || JK 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora