FA MALE, VAI AVANTI.

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-Guardati intorno, cosa vedi?-
-Niente, è tutto nero-
-Non è vero, è pieno di oggetti, persone, pieno di luce e colore, di leggerezza e allegria-
-Sai, la leggerezza la sento. Mi sento fin troppo leggera. Vedo tutto tutto nero, tutto così pesante, ma io sono leggera, come una nuvola e sento la paura. Sento le gambe tremare come quando sei sul bordo di un terrazzo molto alto senza balaustra, che hai quella sensazione di vuoto e adrenalina, che ti diverte, ma ti spaventa così tanto. Poi fai un passo, uno solo, per sbaglio, e cadi. Vedi il terrazzo sempre più lontano, sempre più in alto, vedi tutto accanto a te che si sfuma e poi, nell'aria, ti fermi. Si crea un pavimento sotto ai tuoi piedi e istintivamente inizi a camminare, lentamente. Vedi un sentiero, con delle piccole isolette ogni tanto. Ti fermi alla prima e c'è tua madre, in ospedale, con quel pancione, chiede di tuo padre, ma lui non verrà. Allora vai avanti, perché fa male e ti vedi all'asilo, vedi tutti che cantano e ballano e poi vedi te, in un angolo a giocare con le costruzioni, fa male, vai avanti. Le elementari, il giardino, i compagni, i giochi e te, in un angolo, a leggere i primi libri con gli sguardi di tutti contro e le parole dei compagni che riecheggiano in testa. "non hai amici qua, non ne avrai" "sei da sola perché sei grassa?" "ma cos'hai al viso? Perché sei deformata?" . Ma lasci stare, sono bambini come te, si sa che i bambini dicono tutto ciò che gli passa per la mente. Fa male, vai avanti. Vedi i banchi delle medie, sono tutti vuoti, è ricreazione, tutti vuoti eccetto uno, al quale stai seduta tu, con tre libri sul banco, che leggi, da sola. Senti il tuo nome seguito da risate all'esterno, ma fa niente, sono ragazzini come te e si sa che i ragazzini a quest'età fanno i grandi. Fa male, vai avanti. Sei ancora alle medie, ma sei a casa tua, è notte e hai un coltello di ceramica in mano. È tutto così buio che quel coltello bianco sembra risplendere di luce propria, sembra la salvezza, allora lo fai, piano lo appoggi sul braccio e tracci una linea dritta. Non fa male, senti il corpo intorpidirsi dopo poche linee, sorridi, ma poi cadi e non vedi più niente. Fa male, vai avanti. Ma sei ancora alle medie, non sei a scuola, né a casa, sei in un ospedale, ancora. Non bastava quell'incidente da piccola, adesso ti prendono anche per matta. Ti fasciano il braccio e prometti che non lo rifarai, tua madre sorride, tuo padre sarà a casa con la fidanzata. Fa male, vai avanti. Sei alle superiori, hai un gruppo di amiche che ti sostengono, hai degli affetti, delle persone che ti vogliono bene, ma sembra tutto troppo bello per essere vero. Hai imparato col tempo che nessuno ti rimane accanto, che sei un fallimento, uno scherzo della natura, ma poi ti ricordi del tuo vero amico: il coltello di ceramica. Lo riprendi, lo guardi, lo rifai. Ti senti come pochi anni prima. Fa male, vai avanti. Dalle braccia cola del sangue, ma ancora non senti dolore. Vedi tutto buio attorno a te, è notte e sei sul tetto del tuo palazzo, sei sul bordo e sei contenta, libera, leggera, allora fai un passo, per sbaglio e cadi.-

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