Capitolo 1. Nuovo studio, Nuovi incontri

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<Sei pronta o no?!>

Il mio piede destro sbatteva ansioso sul pavimento in parquet della cucina di Hope, che, come al solito, amava farsi attendere.
Quella mattina avrei registrato nel nuovo studio di Vince e non potevo assolutamente tardare, benché meno per colpa di quella testa bionda della mia amica.

<Kay, rilassati!>>

Sbuffò, scendendo lentamente la lunga rampa di scale che portava alla sua camera, premendo altamente sul mio sistema nervoso già abbastanza alterato.

<Abbiamo ancora un quarto d'ora, non capisco come mai tutta questa fretta...>

La guardai sconcertata continuare a muoversi tranquilla tra le pareti di casa sua, afferrò la borsa e si posizionò davanti al piccolo specchio nell'ingresso, sistemando qualche ciuffetto che usciva dalla sua perfetta coda di cavallo.

<Hope, giuro che se non muovi quelle chiappe pallide, stamattina...>

<Okay, Okay!>

Strinsi la mascella quando non mi diede neppure il tempo di finire la frase e mi trascinò con forza fino alla sua auto.

Io e Hope eravamo amiche dalla prima superiore, l'anno in cui io e mia madre ci trasferimmo qui negli Stati Uniti.
Il nostro era stato ciò che si può definire come 'amore a prima vista', amore, perché ciò che provavo e provo tutt'ora per lei, è esattamente l'amore che proverei per una sorella.

Quando decisi di spostarmi a Los Angeles lei mi seguì senza pensarci due volte, mollò tutto e io, io non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo.
Non sapevamo come sarebbe andata...
Non sapevamo se avrei mai fatto successo, dubitavo fortemente di Vince e del talento che lui diceva di vedere in me, dubitavo fortemente di me stessa.

<Visto? Puntuali come un orologio svizzero.>

Sorrise soddisfatta, guadagnandosi un occhiataccia da parte mia.

<Se non ti avessi praticamente trascinata fuori di casa saremmo ancora davanti al tuo specchio.>
Borbottai, scendendo dall'auto.

Alzai lo sguardo verso l'alto, ammirando l'enorme grattacielo davanti ai miei occhi.
Nonostante fosse passato quasi un anno, non ero ancora riuscita ad abituarmi all'idea di vivere a Los Angeles, vedere uno di questi abnormi edifici era sempre stato il mio sogno,
E anche quello di Hope, a giudicare dal suo sguardo incantato.

<Andiamo, Nev ci aspetta.>

Esclamai, entrando per prima.
L'arredamento era tutt'altro che accogliente, così dannatamente lussuoso che mi domandai per un momento cosa stessi facendo lì, non sentivo di appartenere a quel mondo, affato.

<Ei!>

La voce leggera di Nevah arrivò alle mie orecchie con la stessa frequenza di un sussurro, incredibile da immaginare, eppure, quando cantava, la cosa cambiava completamente.

<Dobbiamo salire al quarantesimo.>

Si limitò a dire, facendoci strada verso l'ascensore.
Io e Hope la conoscemmo alla festa che Vince diede in onore del mio primo posto nella Chart mondiale, circa cinque mesi prima.
Da lì diventammo inseparabili, il trio perfetto.

<Oh andiamo non ci credo neppure se lo vedo.>

I piani scattavano sul display dell'ascensore alla velocità della luce ed io, come al solito, mi ero fatta catturare dai miei pensieri e avevo perso il filo del discorso.

<Chi?>

Domandai curiosa, osservando stranita lo strano sorriso sul volto di Nev.

Natural Disaster || Chris Brown #Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora