Never Again

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Hermione non è stupida, non è quel tipo di ragazza che non capisce, che non ascolta il suo istinto. Eppure Hermione stupida si sente. Come può non averlo capito prima?

Sospira, chiudendo il libro che ha in mano, per mettere a posto i suoi pensieri veloci, maledicendosi interiormente. Vorrebbe trovare una spiegazione, cercare una soluzione a quel problema, visto che lei è sempre stata brava a risolverli.

Sposta velocemente gli occhi su Ron, che è lì accanto, e una smorfia di dolore le increspa il volto: i suoi capelli rimangono rossi e spettinati, non l'oggetto del suo desiderio. Le sue labbra rimangono quelle che vorrebbe voler vedere sorridere sempre, ma mai più baciare.

Perché Hermione l'ha capito, Ron Weasley non le piace più da qualche tempo: non era bastato stargli accanto per tutti quegli anni, non era bastato essere la sua migliore amica per dimenticarsi dell'unico altro ragazzo che può averla conquistata. Conquistata forse anche prima di Ron.

Non ci vuole tanto per perdersi nel profumo di pulito di Harry, quel profumo che Hermione sente ogni volta che lo abbraccia, che lui la stringe a sé. E sorride ora, spostando lo sguardo dal volto di Ronald, ricordando la presa sicura del prescelto intorno al suo corpo. Ricorda il suo tocco leggero tra i capelli. Si alza, abbracciando saldamente il suo libro, tornando alla realtà: Hermione non è stupida, lo sa che non ci possono essere speranze. Lei è solo una buona amica.

"Dove vai?" le chiede Ron, alzando gli occhi su di lei, desiderando palesemente di averla accanto ancora per un po', "Tra poco torna Harry, aspettiamolo insieme."

Scrolla il volto lei, muovendo i suoi boccoli da destra a sinistra, "Sono stanca Ron, vado a riposare."


"Sei stata meravigliosa." Harry appoggia la sua mano sulla spalla della sua migliore amica, fissando i suoi occhi verdi sul volto di lei, che sorride dolcemente.

"Avanti Harry, siamo stati meravigliosi." dichiara lei, nascondendo il Giratempo sotto la maglietta per l'ultima volta.


"Scappi di nuovo?" la voce di Harry rimbomba nel corridoio. La docile figura di Hermione si ferma, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto.

"Dovresti essere a letto, Harry."

"Volevo parlarti." sussurra lui, facendo scivolare il mantello dell'invisibilità dal suo corpo.

Eppure Hermione, nonostante le regole e i suoi sentimenti, sorride al ragazzo davanti a lei: Harry ride per un attimo, grattandosi la testa e poi azzarda qualche passo verso la ragazza, che lo aspetta con calma.

"Cosa c'è?"

"Ho detto che volevo parlarti, non che avessi qualcosa da dire." specifica il prescelto, seguendola nel suo giro della ronda.

Il cuore di Hermione perde un battito, non che non sia già successo, non che lei lo non abbia mai avuto così vicino, ma c'è qualcosa di diverso questa volta.

"Ergo, saresti potuto rimanere nelle tue stanze a dormire." alza gli occhi al cielo lei, mentre un sorriso increspa le sue labbra.

"L'anno scorso, anche se i gemelli Weasley giravano tutte le notti per il castello, non gli andavi a dire di tornare a letto."

"Tu non c'eri, non puoi saperlo." conclude ironicamente, ricordando con leggerezza le chiacchere con i due fratelli, mentre li riaccompagnava in Sala Comune, con l'ammonimento di non farlo più: quelli si che erano bei tempi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2020 ⏰

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