Eva contro Eva ~1

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<<Allora, ti senti tranquilla?>> mi chiede Eva uscendo dall'aula.
<<Sinceramente pensavo peggio. Come al solito mi faccio sempre troppe paranoie prima; comunque vedremo, quando usciranno i risultati.>>
In realtà, alcune cose sicuramente le ho sbagliate senza dubbio, forse più di alcune. Ma voglio cercare di rimanere positiva, o almeno di sembrarlo. Spero troppo in un diciotto, giusto per passarlo almeno. Mia madre non sarebbe sicuramente orgogliosa di me, come al solito, ma per lo meno mi guadagnerei, di essere lasciata in pace.
<<Bene dai, io invece ho copiato tutto il copiabile, grazie e arrivederci!>> esulta Eva , saltellando come coniglio, che è uscito finalmente dalla gabbia.
<<Sono felice per te, ma vedi di non copiare sempre tutto! Al liceo ti coprivo, ma sai benissimo che all'università, preferirei non farlo!>>
Non voglio apparire come quell'amica, che crede di sapere sempre più dell'altra, vorrei solo che si applicasse di più, almeno una volta. Almeno lei, tra le due, avrebbe la giusta grinta per farlo.
<<Senti un po', anche tu hai copiato stavolta e pure tanto! Quindi adesso non puoi farmi la paternale.>>
<<Okay, mi arrendo.>> le dico, alzando le mani.
<<E ora puoi dirmi, con chi sei stata stanotte? E giusto per fartelo notare, ti manca un orecchino all'orecchio destro, uno, dei due orecchini che ti avevo regalato io tra l'altro. Ti conviene tornare a casa del tipo a riprenderlo.>>
Quando sente questa domanda, percepisco un cambiamento nella sua espressione, anche se non posso affermare con certezza che sia in difficoltà. Tuttavia, la sua risposta arriva dopo un secondo e con molto sicurezza.
<<Con Lorenzo! Sai quel ragazzo che durante le lezioni di diritto privato, mi fissava continuamente? Tranquilla per l'orecchino, l'avrò sicuramente dimenticato a casa mia.>>
<<Perfetto! Ottima come scelta: un ragazzo sconosciuto che, per l'appunto, pareva palesemente ossessionato da te. Per lo meno adesso sappiamo che si chiama Lorenzo. Posso già immaginare chi dei due abbia fatto il primo passo.>> asserisco con ovvietà.
Lei mi guarda un attimo sbalordita, probabilmente non si aspettava una mia reazione così pungente. Io vorrei solo che, la smettesse di frequentare i ragazzi, ormai di continuo e in modo occasionale.
Non che ci trovi qualcosa di terribilmente sbagliato, ma vorrei solo che passasse un po' più di tempo con me, tutto qua. Mi sento tanto sola in questo ultimo periodo: mamma lavora sempre e, tra i suoi turni di notte, insieme ai vari passatempi che non includono mai me, a casa sono sempre da sola, dato che mio fratello studia e vive ormai a Pisa e papà beh... Non è più tra noi, da tanto tempo.
Malgrado ciò, l'attuale situazione non è nuova per me, anzi, da molti anni è così. È solo che... Prima avevo Diego, che in qualche modo mi distraeva dai miei pensieri e dalla bruttezza dei ricordi che ancora mi affossano, quando li ripercorro. Adesso invece purtroppo...
<<Sei troppo perspicace tu! Comunque mi è sembrato un ragazzo gentile. Inoltre, per farsi nuovi amici, è necessario aprirsi a nuove conoscenze Viola! Dovresti fare lo stesso, invece di stare rinchiusa nel tuo guscio sempre più impossibile da attraversare!>> esclama Eva, prendendomi a braccetto e irrompendo tra i miei pensieri.
<<Questo è vero, l'unica differenza, però, è che tu non ti fai amici nuovi, ti fai i ragazzi, solo per una notte! In più non vivo rinchiusa in un guscio, è solo che non ho più un'amica con cui passare i miei pomeriggi. Tu sai dove sia finita?>> domando, accendendomi una sigaretta. <<E come vi siete conosciuti tu e questo Lorenzo?>>
Improvvisamente, si irrigidisce, come prima, e stavolta lo posso affermare con certezza: si percepisce troppo l'incertezza nel suo tono di voce, quando mi risponde.
<<Beh...Semplicemente ieri mi trovavo in biblioteca da sola per ripassare economia; lui ad un certo punto è arrivato e si è seduto, guarda un po', accanto a me. Ti risparmio le presentazioni alquanto disagevoli. Sta di fatto che, dopo qualche chiacchiera e uno scambio di opinioni sull'esame, siamo usciti dalla biblioteca e a quel punto lui mi ha invitato a bere insieme qualcosa. Io ho accettato così siamo andati a farci un aperitivo. Usciti dal locale, se non sbaglio ormai erano le 23:00 circa, e non mi andava di prendere il treno per tornare a casa, anche perché era troppo tardi e poteva essere pericoloso, così lui si è proposto di ospitarmi a casa sua e....Insomma, una cosa tira l'altra, ci siamo divertiti. Prima del divertimento, abbiamo visto il film "Eva contro Eva", meraviglioso. Finish.>>
Beh, che dire: so che a Eva, piace trascorrere "serate allegre", con persone di poca importanza nella sua vita... Ma addirittura con un totale sconosciuto, non l'aveva mai fatto. In più lui, che a primo impatto mi sembra un ragazzo molto titubante, esitante e timido, nonché un po' nerd, nonostante in effetti avesse osservato Eva svariate volte, non credo che sia il tipo di ragazzo, sfrontato, che facilmente faccia il primo passo. In ogni caso, conosco bene Eva, e non avrebbe mai accettato di uscire con un ragazzo di quel genere, dato che, se lei non se lo ricorda, rammento benissimo che una volta, lo prese pesantemente in giro, per l'outfit ridicolo e variopinto, con cui era venuto vestito a lezione. Infine, lei non era mai andata a studiare in biblioteca, prima di allora, neanche una volta.
E odia i film in bianco e nero. Davvero curioso direi... Ma forse come al solito, penso troppo e male.
<<Eva, ma non lo conoscevi dai, avrebbe potuto essere un maniaco o peggio. Capisco se fosse stato un amico o almeno un conoscente, ma un totale sconosciuto! In più, Gianluca in tutto ciò deve sapere che non hai più intenzione di uscirci.>>
Ad un certo punto, inizia a suonarle il telefono. Legge sullo schermo chi è, ma non risponde e rimette il telefono immediatamente in tasca.

La Viola del pensieroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora