Avete presente uno di quei classici film horror di bassa categoria?
Cioè, tipo.. classica cittadina americana sperduta tra i boschi, effetti speciali di dubbio gusto, dialoghi no-sense e colonna sonora di serie B? Ecco.
Immaginate questo scenario.
Adesso metteteci una fermata d'autobus, un piccolo gruppo di studenti ormonati e al lato del marciapiede, piazzateci una tipica ragazza qualunque, forse un po' sfigatella il cui desiderio è quello di far salire il suo grado di popolarità all'interno della scuola.
Si, cominceremo con un cliché. Se odiate i cliché probabilmente questa storia non fa per voi.Se esiste un modo sicuro per far diventare Cayley Green di cattivo umore, è essere in ritardo.
L'autobus, quel giorno, era in ritardo di otto minuti. La ragazza batteva nervosamente le sneakers contro il marciapiede, le labbra strette in una smorfia ansiosa.
A renderla ancora più nervosa era il fatto di sapere che esisteva una soluzione molto semplice a quel problema dell'autobus: se avesse avuto un'auto tutta sua non avrebbe mai dovuto avere a che fare con l'inaffidabilità dei trasporti pubblici. Oppure Sean avrebbe potuto usare il vecchio furgoncino dei suoi genitori e di conseguenza avrebbe potuto scroccare un passaggio. Certo, non sarebbe stato il massimo del lusso per due adolescenti il cui indice di popolarità era già medio basso, ma almeno poi avrebbero potuto fare un giro in città dopo la scuola.
In quel momento pensò anche alla sua inutile patente, gettata con noncuranza nella parte inferiore dello zaino. Non ci avrebbe mai fatto molto visto che non possedeva una macchina. Tutti i suoi sforzi dello scorso anno nel cercare di mettere qualcosa da parte per poter comprare una qualsiasi vecchia auto scassata erano andati a farsi benedire quando otto mesi prima suo padre aveva perso il lavoro e più della metà dei suoi risparmi erano finiti nel mutuo della casa o nelle restanti bollette da pagare.
Suo padre riusciva a malapena a reggere la baracca, facendo turni extra col nuovo lavoro al negozio di hardware del piccolo centro commerciale di Tree Falls, riuscendo raramente a raggiungerla per cena.
E così la sua patente giaceva sotto il libro di fisica, stropicciata e dimenticata.
Lo scricchiolio dei freni arrivò a nove minuti e mezzo dopo l'orario programmato. Emise un sospiro di sollievo ed fece giusto in tempo ad arrivare sul primo gradino quando l'autista tirò la leva per chiudere la porta a fisarmonica del bus.
Andò a sedersi al solito posto, proprio accanto alla porta di uscita sul retro.
Con una scossa tremolante l'autobus partì, dirigendosi verso la Tree Falls High School.
Sean viveva vicino Main Street, a circa qualche isolato in più rispetto casa di Cayley.
Gli anfibi neri si scontrarono contro il pavimento di metallo del bus, annunciandomi il suo arrivo prima ancora che apparisse. I ricci scuri erano schiacciati dal suo solito cappello da pescatore. Indossava una giacca di jeans, una tonalità più scura di quella che indossava Cayley e piena di toppe e spille di artisti e band di cui lei faceva finta di aver sentito parlare.
Diede una pacca sul sedile vuoto in vinile marrone, facendo sorridere il suo migliore amico.
«Nove minuti di ritardo, uh?», fece sedendosi.
«Nove e mezzo».
La loro amicizia era nata su una panchina durante le lezioni di ginnastica delle medie, dove entrambi inventavano scuse per non fare lezione. La pallavolo non era mai stato il suo sport preferito - non che ne avesse uno - e a Sean non poteva fregare di meno della competizione tra ragazzi. Rivendicando crampi e mal di testa, settimana dopo settimana, si ritrovavano a parlare per tutto il tempo mentre tutto il resto spariva.
«Allora come è andata ieri? Recuperato il mese di studi mancati, in una notte?».
«Non ricominciare», brontolò incrociando le braccia. «Sto seriamente considerando l'idea di gettarmi sotto il bus scolastico una volta finito il test di trigonometria».
«Mhn, il suicidio è sempre un bel modo per iniziare la settimana, Cayley».
Udirono il suono della campana nel punto dove l'autobus li lasciò scendere, a circa mezzo isolato di distanza. Cayley corse a tutta velocità mentre Sean passeggiava tranquillamente facendosi rotolare una caramella in bocca. Lui non doveva preoccuparsi di arrivare in perfetto orario e fingere di essere interessato a ciò che i professori dicevano e ridere alle loro stupide battute. Avrebbe potuto saltare la maggior parte dei corsi e prendere comunque il diploma, intelligente com'era.
Prese di corsa i gradini fuori dall'ingresso principale due alla volta e a fine salita, la punta della scarpa da tennis s'impigliò prima dell'ultimo gradino, facendola schiantare contro qualcosa di robusto ma morbido. «Oh! Guarda dove vai!».
Fumo e benzina le riempirono il naso mentre si allontanava dalla figura che guardò a malapena, registrando solo il suo grugnito mente lo spingeva via frettolosamente per riprendere a correre lungo il corridoio per raggiungere la classe prima che cominciasse il test.
STAI LEGGENDO
Simmer
WerewolfCayley Green è tutto ciò che un cliché di un adolescente possa essere: anonima al resto della scuola, testa fra le nuvole, innamorata senza speranze del belloccio di turno e cose così. Proprio quando pensava che la sua vita non potesse essere più no...