Disclaimer: questa storia è ambientata tra marzo e maggio del 2020, nel difficile periodo che tutti noi ci stiamo ritrovando a vivere. I riferimenti alla situazione attuale sono davvero molto blandi e utili solo a dare un'idea a tutto tondo dell'umore dei personaggi, ma ci tenevo comunque a specificarlo, nel caso, a primo impatto, non fosse del tutto chiara la situazione. Ovviamente gli avvenimenti principali sono tutti frutto della mia fervida immaginazione, ma molte piccole cose che fanno da "contorno" sono accadute veramente e spero davvero che possano contribuire a farvi sentire la storia così reale come la sento io.
Rimando tutte le ulteriori spiegazioni alle note a fondo pagina. Buona lettura ♥«Capita che sfiori la vita di qualcuno, ti innamori e decidi che la cosa più importante è toccarlo, viverlo, condividerne le malinconie e le inquietudini, arrivare a riconoscersi nello sguardo dell'altro, sentire che non ne puoi più fare a meno. E cosa importa se per avere tutto questo devi aspettare cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni, notti comprese?»
- Gabriel Garcia Marquez
Sono da poco passate le undici quando Axel svolta su Rue de l'Amiral, diretto ad est di Parigi. Alla sua sinistra, il Louvre scompare rapidamente, coperto da alcuni imponenti palazzi. A sostituirlo è un piccolo bar dal tendaggio a strisce rosa pesca, rese un po' più scure dal buio della notte. È chiuso -non potrebbe non esserlo, date le circostanze-, ma Axel sa per esperienza che, quando è aperto, l'insegna luminosa che reca il nome del locale è un po' difettosa e lampeggia ad intermittenza.
Ha passato molti pomeriggi lì, insieme a Maxence, durante i primi mesi di riprese, quando avevano ancora tutto da scoprire l'uno dell'altro e le ore volavano rapide davanti ad un caffè, portandosi via giorni di un autunno caldo, che rapido volgeva all'inverno. Paradossalmente, avevano scelto quel posto perché era affollato, brulicante di vita; un melting pot di lingue e accenti diversi, a soli due passi da uno dei punti nevralgici della città, culla di un'arte ed una cultura senza tempo. Ad Axel era sempre piaciuta la confusione: non quella sguaiata e disarticolata -ben inteso-, ma quella costruttiva, vivace, quell'incrocio di parole e umanità febbrile, tutta intenta a rivelare i propri segreti a chiunque fosse disposto ad ascoltare. Proprio per questo amava particolarmente quel posto: lo faceva sentire un puntino piccolo, minuscolo, sullo sfondo di un mondo immenso e a volte pauroso, ma -forse anche per questo- particolarmente intrigante.
E così aveva finito per trascorrere ore intere lì, con Maxence seduto al capo opposto di uno dei tanti tavolini, un piacevole vociare di sottofondo ed il calore di quelle quattro mura sempre più familiari a farli sentire entrambi, per la prima volta, parte di qualcosa di grande.
Talvolta c'era una piantina di lavanda appesa al soffitto a solleticare buffamente i capelli di Maxence mentre parlava, talaltra solo il vetro opaco di condensa della finestra a fare da ingiusto sfondo alla sua bellezza, la luce di metà pomeriggio di un martedì qualsiasi che colava dai suoi capelli in rivoli dorati. Era lì che Axel gli aveva rivelato, ridendo -perché Axel rideva sempre quando doveva dire qualcosa che lo stava divorando dentro-, che non se la sentiva affatto di recitare con lui, ed era sempre lì che Maxence aveva messo a tacere le sue paure, facendolo sentire bello e desiderato, come nessun ragazzo era mai stato in grado di fare prima di allora. E così, tra qualche caffellatte e (molti) quadrati di pizza, che Axel ordinava sempre con particolare entusiasmo, un numero imprecisato di mesi erano trascorsi, portandosi via pezzi di loro che nessuno gli avrebbe più restituito. Si erano scoperti diversi, Axel e Maxence, dopo quegli incontri, cambiati, e anche quando i loro appuntamenti si erano diradati -o spostati nei rispettivi appartamenti-, lontano da occhi indiscreti, nessuno dei due aveva mai smesso di pensare a quei primi momenti, quando tutto era ancora piacevolmente semplice e conoscersi era un gioco a cui sembravano non stancarsi mai di giocare.
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Loin de toi
FanfictionMarzo/Maggio 2020 Costretti a trascorrere più di due mesi separati, mentre fuori dalle porte delle loro case il mondo sembra star lentamente cadendo a pezzi, anche Axel e Maxence combattono la loro personale battaglia, fatta di sentimenti taciuti e...