4. Due posate

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Immagine di partenza:

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Esercizio:

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Si erano visti per la prima volta sul lungo ripiano di un supermercato, lui, una splendida forchetta elegante, dai denti lunghi e lucidi, lei, una ragazza-cucchiaio piuttosto piccolina, ma molto graziosa, con quella rotondità che a Mr Forchetta non poteva sfuggire, e che lo aveva fatto - giorno dopo giorno, offerta speciale dopo offerta speciale - innamorare perdutamente.
Gli addetti ai controlli di tanto in tanto passavano a sistemare i vari articoli in religiosa attesa di essere notati e acquistati dalle flotte di clienti che ad ogni ora si accalcavano, con gli occhi curiosi, a cercare la merce più adatta per soddisfare le loro numerose esigenze.
Allora Mr Forchetta sperava con tutto il proprio, minuscolo ma focoso, cuore di metallo che non lo allontanassero troppo dalla sua adorata: in fondo sarebbe bastata una minima disattenzione, un movimento brusco, uno scherzo fatto dai bambini, per separare irrimediabilmente le loro silenziose vite. Ciò che temeva di più era che qualcuno acquistasse Mrs Cucchiaina, portandola per sempre via da sé. Così non c'era mai un giorno davvero tranquillo; l'ansia era sempre lì a ricordare che un gesto sbagliato avrebbe potuto spezzare i sogni in mille pezzi affilati, senza possibilità di riparare.
Se succedeva che un operaio cambiasse di qualche centimetro la posizione del signor Forchetta, per aggregarlo ad altri gruppi di posate, ecco che lui con immensi sforzi e movimenti impercettibili, tanto erano lenti, e con il cuore che gli raggiungeva quasi i denti luccicanti, ritornava pian piano al punto di partenza.
Ma fino alla sua amata signorina cucchiaina non gli era mai riuscito di arrivare: pur essendo sullo stesso ripiano, un leggero ma invalicabile pannello trasparente e verticale li separava: peggio che il muro di Berlino, pensò sospirando e facendo gocciolare una microscopica lacrima al sapor di metallo bruciato.
Finché, una mattina, accadde ciò che sopra ogni cosa lo terrorizzava: un'anziana signora, dopo un'accurata analisi dei vari suppellettili che le si paravano davanti, giudicò che quella magnifica esemplare della famiglia dei cucchiai era l'ideale per sorseggiare con gusto le sue copiose minestre serali.
Mr Forchetta sperò fino all'ultimo che la scelta non cadesse su lei, che era diventata la ragione di ogni suo sogno, e quando vide che lo osservava da dentro il cesto della spesa si sentì mancare. Il cesto si era fermato esattamente sotto di lui, perché l'anziana si era poi messa ad esplorare anche gli oggetti del proprio scompartimento, cominciando a tastare con la punta delle magre dita, leggermente storte a causa dell'atrite, tutto ciò che le capitava sotto mano.
Alla fine aveva risolto di comperare due coltelli e un portatovaglioli, e la forchetta già sentiva salire, attraverso il metallo che la costituiva, un fiume di nera disperazione.
All'improvviso ci fu un boato, seguito da un grande tremolio che investì l'intero ripiano. Un uomo armato e dal viso coperto da un rosso reggicalze aveva bloccato la donna, intimandole di non muoversi. Con un ampio gesto del braccio gettò nella cesta coltelli, tovaglioli di stoffa, apri bottiglie, senza badare a ciò che cadeva nel contenitore... pure Mr Forchetta piombò in quel ricettacolo di utensili da cucina, e in seguito poté soltanto percepire una corsa forsennata fuori dal supermercato, e quindi dentro un furgoncino che sfrecciò per le strade della città.
Dentro il buio ricettacolo, il signor Forchetta - con suo grande sollievo - riuscì a distinguere il dolce tintinnio della signorina Cucchiaina, e badò di avvicinarvisi sempre più, fino a intrecciare i denti intorno al suo paffuto corpicino.
Fu così che da allora le due posate non perdono mai occasione di guardarsi e sorridere e - quando va bene - addirittura sfiorarsi nella mensa del più temibile ripostiglio dei ladri della città.
Nonostante la macabra atmosfera e i loschi affari a cui sono costretti ad assistere (per non parlare poi delle boccacce entro cui debbono per forza addentrarsi) non tornerebbero mai indietro ai tempi duri dei ripiani, e sono grati a quei brutti individui per aver rubato merce al supermercato ma aver regalato loro una vita felice.
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@Spiedinodicarta]

Le mille e una scritta - Esercizi di scrittura creativaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora