Non sono mai stata brava a mentire. Faccio proprio pena, direi. Le scuse peggiori uscivano solo dalla mia bocca, ovviamente per pararmi il culo. Il punto è che in un secondo non potevano venirmi in mente scuse geniali. Per cui dicevo le prime parole che mi venivano in mente.
«Si Professor Strous, i miei compiti sono caduti nella boccia del pesce di mia nonna.»
Sospirai, trionfante di aver trovato una scusa plausibile, per lo meno. Poi la mia felicità svanì all'improvviso.
«Non aveva detto che sua nonna era morta il mese scorso, signorina Snow?»
Cazzo.
«Certamente, certamente. Ma il pesce è a casa mia! Non potevo certo lasciarlo morire!»
Quasi urlai, per il nervoso.
«Va bene signorina, ma non urli, la prego. Ora, vada a sedersi.»
Andai velocemente verso uno dei pochi banchi liberi rimasti in fondo, lanciando lo zaino ai piedi del banco, per poi sedermi e cercare di ascoltare la lezione, evitando di farmi rapire dal sonno.
Purtroppo però, un oggetto colpì la mia attenzione, facendomi girare verso il banco accanto al mio. Trovai un piccolo e consumato diario da una copertina in pelle dal colore nero.
Incuriosita lo afferrai, mettendomelo davanti e liberandolo da quella piccola corda grigia che lo teneva chiuso. Iniziai a sfogliarlo, prendendo la prima pagina e leggendo con attenzione e a voce molto bassa, ciò che era scritto in corsivo, una scrittura pesante, graffiante, come se l'autore del diario fosse stato molto arrabbiato.«Harry Styles, 23 Gennaio 1948, l'esperimento ha dato risultati migliori di ciò che realmente mi aspettavo. La fredda sostanza ha fatto si che gli organi interni si sciogliessero, acidificati dalla sostanza, uccidendo la vittima dall'interno.»
Quasi urlai dopo aver letto quel che vi era scritto. I miei occhi lucidi ripassarono più e più volte sulla scrittura marcata, che solcava quelle pagine, facendosi spazio tra le righe del foglio. Deglutii pesantemente, accorgendomi qualche istante più tardi che la campanella era suonata. Mi alzai, richiudendo il diario con il piccolo cordino grigio, ponendolo in seguito nel mio zaino. Presi poi a camminare, uscendo dall'aula e percorrendo gli affollati corridoi. Pensai ancora alle parole lette. Chi era quell'uomo? Aveva davvero ucciso una persona? Perché lo faceva? Sarà reale?
Presa da tutte queste domande, andai a sbattere contro il petto di un ragazzo. Alzai il viso, cercando di raggiungere gli occhi del ragazzo. Un verde che presentava sfumature scure, nere, un verde talmente scuro da farti accapponare la pelle. Era realmente verde? O semplicemente era nero? I ricci soffici gli adornavano la testa, dandogli un'aria misteriosa e al contempo docile. Ma di docile quel personaggio aveva ben poco. La statura poteva superare il metro e ottantacinque. I tatuaggi che uscivano copiosi dalle maniche strappate della maglia nera e i muscoli grandi, che si tendevano. Deglutii, per la seconda volta, sussurrando flebilmente.
«Scusami, ero distratta.»
Il ragazzo mi fissò ancora, immobile. La sua espressione da arrabbiata si fece curiosa, quasi interessata.
«Non ti preoccupare. Tu sei Clarisse Snow, vero?»
Eh?
«Si, ma...io non ti conosco. Ci siamo già visti?»
I bordi delle sue labbra si alzarono in un piccolo sorriso, contornato da due piccole fossette che foravano con dolcezza entrambe le sue guance.
«No. So che non mi conosci. Però io conosco te, eri nell'aula di detenzione con me, ma eri troppo presa a leggere per accorgerti di me.»
La sua voce era sorprendente roca e bassa. Un suono sensuale e provocatorio. Parlava molto lentamente, cosicché le mie iridi passarono dai suoi occhi alle sue labbra rosee e carnose. La lingua passò su di esse mentre parlava, poi sorrise. Alzai così lo sguardo vedendolo sorridere.
«Vai a casa.»
Inarcai le sopracciglia, accigliata. Suonava come un ordine. Non ci feci caso, così annuii e, prima di girarmi lo salutai.
«Ciao...»
Mi morirono le parole in bocca, non conoscevo il suo nome. Ma lui completò la mia frase, facendomi spalancare gli occhi e rabbrividire.
«Harry. Harry Styles.»
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Hipnotic ||H.S FanFic||
HorrorL'uomo nero non è morto, Ha gli artigli come un corvo. Fa paura la sua voce, Prendi subito la croce. Apri gli occhi, resta sveglio, Non dormire questa notte. -Nightmare {La storia non è una traduzione}