24. Love Affaire

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L'appuntamento di James e Lily doveva essere andato molto bene, visto che i due a distanza di oltre una settimana continuavano a vedersi. Secondo il ragazzo, la loro prima uscita aveva visto protagonisti due boccali di Burrobirra, degli zuccotti di zucca e tanti sorrisi,il ché sembrava essere un quadretto abbastanza realistico, visto come la Evans lo guardava e lo cercava nell'ultimo periodo. Ramoso però si era astenuto -non si sa come- dal baciarla. A detta sua voleva fare le cose con calma e voleva, specialmente, che quel momento fosse speciale.

Quel giorno James aveva da poco lasciato la stanza -per vedere la Evans, probabilmente- e Sirius, lasciato a se stesso, tirò fuori la Mappa del Malandrino, curioso di sapere dove fosse Marlene. Nonostante quello che era successo tra loro due, era determinato a chiarire con lei, ad avere un confronto e trovare una soluzione, qualunque essa fosse. Tra tutti i nomi che si muovevano su e giù per Hogwarts, quello di Marlene spiccò alla vista del ragazzo che lo cercava avidamente. Era in biblioteca, le sue amiche stavano andando via, e tra pochi istanti sarebbe rimasta da sola. Senza neanche pensare iniziò a camminare a passo svelto per i corridoi di Hogwarts, diretto da lei. Sarebbe stata disposta a parlargli e a perdonarlo per ciò che senza neanche pensare aveva detto? Sirius aveva sempre avuto paura dei suoi sentimenti, e dichiararsi a lei era stata la cosa più difficile della sua intera vita; addirittura più difficile della decisione di lasciare casa sua, e lei non sembrava averci fatto peso. Era troppo ferita, troppo delusa e solo per causa sua. Come poteva essere così innamorato di lei eppure averle fatto così tanto male?
Quando varcò l'entrata della biblioteca, avanzò cauto ed incerto verso la ragazza, che avendo la testa china sui libri non notò la sua presenza finché non si sedette proprio di fronte a lei.

《Lene.》Sussurrò deciso incastonando i suoi occhi grigi in quelli blu come l'oceano della sua interlocutrice. Lei ripose la piuma sul poggia-penna e chinò appena la testa di lato, assottigliando gli occhi. 《Vieni fuori con me?》

《Ti ho detto che ci avrei pensato, non voglio sentire altro.》Sussurrò con veemenza.

《Per favore.》Chiese dolcemente, poggiando una mano sulla sua. Marlene abbassò lo sguardo sul tavolo, nel punto in cui le loro dita si sfioravano, e lentamente annuì.
I due ragazzi camminarono allora fino al campo da Quidditch, dove avrebbero avuto un po' di privacy. Il ragazzo si inginocchiò davanti a lei, prendendole una mano tra le sue. Lei sgranò gli occhi perplessa e lo guardò confusa. 《Chiedo umilmente il tuo perdono per essere stato un cretino colossale.》Recitò poi come se avesse pensato a quella frase per tutta la settimana.

《Sei un un idiota.》Accennò una risata e alzò gli occhi al cielo. 《Puoi alzarti.》Disse poi, scandendo bene le parole ed il ragazzo obbedì, mettendo le mani in tasca.

《Mi perdoni?》Chiese poi, con la testa bassa, ma senza mai distogliere lo sguardo dagli occhi di Marlene.

《Non puoi dire tutto quello che ti passa per la testa!》Lo rimproverò categorica, mentre lui continuava a guardarla con aria pentita.

《Lo so.》Rispose poi, con estrema consapevolezza. Era cosciente del fatto che l'avesse ferita ed era assolutamente intenzionato a non ripetere mai più niente del genere. 《E comunque tu lo sai cosa provo per te.》Quasi sussurrò quella frase, come se il solo pronunciare quelle parole lo rendesse più vulnerabile.

《Cosa provi per me?》Girò il dito nella piaga, noncurante dell'espressione schiva del suo interlocutore.

《Lene...》Accennò un ghigno, passandosi la mano tra i ricci morbidi. 《Non farmelo dire.》La supplicò poi, senza guardarla negli occhi. 《Non così. Non adesso.》

《Bene.》Acconsentì autoritaria, incrociando le braccia. 《Considerati perdonato.》Cercò di andare via, ma lui glielo impedì afferrandola per il braccio.

《Tutto qui?》Quel sorrisetto beffardo era ancora sul suo volto. 《Non mi dai un bacio?》Chiese poi, spudorato.

《Hai bevuto, Sirius?》Lo scrutò fingendosi preoccupata.

《Ma chiudi il becco.》Sussurrò a pochi centimetri dal suo viso, prima di annullare completamente la distanza tra loro. Poggiò le labbra sulle sue in un gesto febbrile e disperato, scoprendo che anche la ragazza non aspettava altro che quel momento. Sirius la strinse a sé tenendola per i fianchi, mentre lei lo teneva incollato a sé affondando le mani nei suoi morbidi ricci.

《Sfacciato.》Sussurrò la ragazza riprendendo fiato. Le sue dita sottili stavano accarezzando il volto liscio del ragazzo, che la guardava come se in quel momento esistesse solo lei.

《Lene io...》Indugiò un secondo, guardandosi intorno per cercare di sfuggire a quella situazione; ma ormai era quasi fatta, e avrebbe preferito fronteggiare un ultimo rifiuto piuttosto che continuare a nascondersi dietro la barriera insormontabile che aveva costruito negli anni. Aveva così tanta paura di soffrire che non si era mai permesso di provare dei sentimenti. Vivere significa rischiare, Sirius lo aveva sempre sostenuto, ed era arrivato il momento per lui di farlo, di distruggere quella barriera, di lasciare che qualcuno si sedesse a fianco a lui in quell'oscurità e che la illuminasse fino a renderla un po' meno spaventosa. 《Voglio essere diverso per te.》Ammise quindi, sentendo un peso insopportabile ed opprimente svanire in un secondo. 《Voglio tutte le cose romantiche, stare con te, essere il tuo ragazzo.》Non riuscì a trattenere un sorriso, ma quando notò l'espressione perplessa di Marlene si ricordò che quella era una decisione da prendere in due. 《Se tu lo vuoi.》

《Non aspettavo altro.》

Catch Me || MaraudersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora