cap. 2

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La notte mi sento debole, stupido, non lo sopporto.
Non faccio altro che piangere, lamentarmi, graffiarmi le braccia con le unghie.
Do la colpa ai ricordi, come se fosse colpa loro se sto male, ma la colpa è solo mia, mia perché decido di darci tutto questo peso, sono io a decidere quanta importanza dare ai ricordi, e senza nemmeno io sapere perché, do più importanza ai ricordi tristi e sofferenti, mentre oscuro quelli felici.
Non perché non mi importino, ma perché voglio dare un senso a quelli tristi, fino ad accettarli, anche se così facendo mi faccio solo più male.
Decido di ascoltare Mostro, la sua musica mi fa sentire forte, eppure la riproduzione casuale fa partire "sabato sera"
Che merda di momento per farla partire eh
Sto un po su Instagram a guardare i meme per potermi distrarre un po', fino ad addormentarmi verso le 4
Sveglia presto, inizia un'altra giornataccia, proprio come "la città" Di Mostro
La mattina non apro bocca finché non salgo in treno, dove posso vedere una mia amica speciale, Mary.
"Buongiorno zoccoletta"
"Buongiorno bagascio"
Ogni mattina così, con fare affettuoso, ci salutiamo
Con lei ho un rapporto particolare, le sono andato dietro per 5 anni e mi sono confessato due volte, sebbene non andate a buon fine, abbiamo mantenuto un ottimo rapporto e le voglio un sacco di bene.
"Hai gli occhi arrossati, le occhiaie e continui a grattarti il braccio, cos'hai fatto?"
Mi chiede incazzata quasi
"Nulla, mi sono sfregato gli occhi e ieri sera una, zanzara mi ha punto il braccio e mi ha tenuto sveglio tutta notte.. " Le dico mentre distolgo lo sguardo dal suo viso tenero che in quel momento mi ricordava più o meno Jotaro Kujo.
"Ti prendo a cazzotti sul petto finché non sputi il rospo"
"Ti dico che non sto scherzando" Dico sempre con tono più basso
"L'HAI VOLUTA TU, TECNICA SEGRETA DELLA SCUOLA DI HOKUTO"
"NO ASP-" Mi ha tirato un colpo secco sullo stomaco da lasciami senza fiato
"Io ti ho avvertito coglione, ora parla"
"Se solo ci riuscissi-" Cerco di dire sforzandomi e contorcendomi dal dolore
"Dai che Loris ti fa di peggio"
Dice iniziando a ridere
"Ieri sera ho ripensato a un po' tutto, e pur di non pensarci mi sono graffiato le braccia con le unghie"
"Vediamo" Dice incuriosita e nervosa
Alzo la manica e lei mi tira un ceffone
"CAZZO, SEI UN FOTTUTO GATTO NON FARLO PIÙ COGLIONE" mi urla contro mentre poggia la mano delicatamente sulle ferite
"Scusa.. Non lo faccio apposta.. Non decido io quando stare male o no.. "
"Ma, sei tu a decidere quando pensarci, o sbaglio? " Dice mentre passa da un tono incazzato a uno più consolatorio
Non preferisco parola, metto le cuffie e aspetto soltanto di arrivare in stazione
"Ti voglio bene senpai, però mi fai incazzare certe volte" E mentre parla si poggia sulla mia spalla e chiudendo gli occhi
Arrivato in stazione vado verso la scuola quando re incontro Emma
"Heyyyyyy" Urla mentre mi viene incontro per salutarmi
"H-hey.. " Le dico a bassa voce e distogliendo lo sguardo
"Ieri mi sono dimenticata di chiederti il numero, ti va se ce li scambiamo? " Dice mentre arrossisce
"Certo, ecco tieni: 38********"
G-grazie, dopo ti scrivo che ora sono in ritardo, bye senpai "
"La saluto con la mano e mi dirigo verso scuola
" Chissà se mi scriverà davvero oppure mi dimenticherà? " Penso tra me e me
Arrivato a scuola vedo Sophie che mi guarda e inizia a corrermi incontro manco volesse uccidermi
"SENPAI TU SAPEVI CHE OGGI ERAVAMO INTERROGATI IN STORIA? "
"COSA MINCHIA STAI DICENDO, MI PRENDI PER IL CULO? " dico iniziando a sudare freddo
"Si vaccone, volevo spaventarti" Dice nel mentre che mi abbraccia
"Io un giorno di questi ti faccio diventare più bassa di come sei a suon di cazzotti giuro" Le dico con tono incazzato e scherzoso
"Ma siiii approfittane che sono così scherzosa così ti fai due risatineeee" per poi passare seria "oggi Joe non mi ha cagato quando mi ha vista, ha salutato solo Daniel, Alice e Matthew, sono dovuta andare io a salutarlo se no mi ignorava " Dice quasi piangendo
"Vedrai che è tutto apposto, tu non pensarci"
"Se lo dici tuuu, piuttosto, andiamo che se no facciamo tardi stronzetto" Dice tornando a parlare con un tono un po' più felice
"Ai suoi ordini, capitano Scassa Minchia" Dico ridendo..

𝚃𝚑𝚊𝚝'𝚜 𝙼𝚢 𝙻𝚒𝚏𝚎➪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora